Ma che c’entra il nostro sito con un libro che denuncia la scarsa trasparenza di una trasmissione televisiva dove si vince denaro pubblico? C’entra, c’entra. Intanto la notizia. L’avvocato Massimiliano Dona, che guida l’Unione Nazionale Consumatori, ha pubblicato nei mesi scorsi un volume dal titolo: “Affari loro”, dove racconta la sua esperienza di osservatore esterno chiamato dalla Rai a garantire i telespettatori sulla regolarità del quiz “Affari tuoi”. Insomma, il gioco dei pacchi per intenderci.
SUL FILO DEL SOSPETTO
Lo show, fin dall’inizio, ha vissuto sul filo del sospetto: in palio non c’era solo denaro pubblico di chi paga il canone tv, ma anche la fiducia di milioni di spettatori seduti davanti al televisore. “Dall’edizione del 2004, quando venni designato a rappresentare i telespettatori - ricorda Dona -, cercai di prendere sul serio il nuovo incarico”. Talmente sul serio che qualche anno dopo successe il patatrac e la cacciata del garante, vale a dire di Dona, dalla trasmissione. Insomma, controllare sì. Ma non troppo. E allora torniamo all’interrogativo iniziale: perché parlare di questa, pur commendevole iniziativa editoriale, su una testata di elettrodomestici? Semplice, perché oggi nel rapporto con lo spettatore-consumatore, la fiducia è tutto.
L'ESEMPIO VIENE DALL'ALTO
Ci vengono in mente le indagini dell’Antitrust su diverse insegne per campagne promozionali non veritiere, per esempio. Ma nel caso della trasmissione televisiva il danno è ancora più grave: il cattivo esempio - quello di tradire la fiducia - arriva dall’alto. Addirittura da una istituzione come la Rai. Questo significa una sola cosa: che ognuno nel suo piccolo si deve assumere le proprie responsabilità. Anche il rivenditore quando dialoga col consumatore. Ricordandosi sempre che quest’ultimo non è così sprovveduto come poteva essere un tempo.
Un libro riporta in primo piano il nodo della traspa?ren?za con i telespettatori e quindi gli utenti