Avremmo dovuto trovare un punto vendita Sinergy, come ci segnalava il sito ufficiale, ma l’insegna è dei F.lli Muscaridola. Siamo a Matera, il 24 maggio, in via Nazionale. Forse sono sempre affiliati, ma non hanno l’insegna che cercavamo, bensì una privata. Decidiamo comunque di dare uno sguardo al negozio. Entrati nel punto vendita, salutiamo, ma la commessa alla cassa e il “presunto” titolare non rispondono. Però veniamo accolti da un piccolo negozietto tenuto veramente alla perfezione. Su entrambi i lati ci sono circa 6 metri lineari di tv tutte accesi e sintonizzati sullo stesso canale di Sky in Full HD; la zona home theatre mette in mostra diversi modelli di qualità elevata come Bose e JBL, e di fronte alla cassa troviamo due vetrine piene di smartphone. Ma se non avessimo fatto noi il primo passo, saremmo potuti restare fantasmi per molto tempo.
Passione e lavoro si incontrano
“Vieni qui per un televisore?”: la cassiera alza inspiegabilmente, e di molto, la voce, così come il suo titolare, che senza battere ciglio e ignorandola, ci accoglie con un sorridente “buongiorno” e una stretta di mano. All’uomo, che ha tutte le sembianze del proprietario del negozio, chiediamo di qualche smart tv 32” (anche perché la maggior parte dei tv sono di quel polliciaggio), e lui ci indirizza subito verso Sony e Sharp. “La famosissima Samsung non ve la mostro neanche, se non vi interessa. Per me non sarà mai all’altezza di queste aziende”. Nulla da obbiettare, così chiediamo le sostanziali differenze tra i modelli, e lui le elenca tutte: dalla differenza di Hertz alla piattaforma Internet, passando per le tonalità. Confronta poi uno Sharp a 399 euro con un Samsung di uguali dimensioni ma con il prezzo leggermente più alto, ci fa notare che i colori dello Sharp sono molto più realistici rispetto a quelli del Samsung, più saturi. Insomma, il titolare ha tutta l’aria di conoscere i televisori come le sue tasche, e di sua iniziativa, felice e soddisfatto, ci mostra un 55 pollici Sharp esposto su un mobile per tv Meliconi. Sa bene che non è ciò che cerchiamo ma mostrarlo ai suoi clienti, elencandone le sue specialità, gli sembra quasi un rito, orgoglioso come se l’avesse disegnato e progettato lui stesso. A noi non può che far piacere, e lo ascoltiamo attentamente, contenti di tale e tanto entusiasmo. Ci elenca ogni recondita caratteristica del tv, prima che possiamo riprendere il nostro discorso sui 32 pollici: optiamo per lo Sharp a 399 euro - lo informiamo - e chiediamo che apparecchio possiamo abbinarvi per ottenere un buon sound. Lui non ci mostra gli home theatre, bensì dei diffusori 2.1 della Bose da collegare direttamente alla tv: “Per maggiore comodità e spazio, io consiglio sempre questo tipo di casse, in modo da non avere troppi fili in giro per il salotto e utilizzare comunque un solo telecomando. Oppure se vi interessa ci sono le soundbar”, mostrandocene una ad un prezzo molto accessibile della JBL: “La comodità è assoluta perché hai tutte le casse su una sola barra che puoi benissimo anche appendere sotto al tv per avere anche un bel design in salotto”. Insomma il nostro titolare/commesso è anche arredatore d’interni. Ci salutiamo con una stretta di mano e andiamo via. Ci ha colpito il modo con cui coinvolge il cliente. Ci ha fatto sentire a nostro agio, spiegandoci tutto nei dettagli senza indugiare sulla vera qualità dei prodotti mostrati. Da lui avremmo acquistato.
Il silenzio nel deserto
Lasciato il nostro simpatico titolare del piccolo negozio in centro, ci spostiamo nel parco commerciale di Venusio, sempre a Matera, presso Unieuro. Appena entrati nel pdv ci accoglie un silenzio tombale. Non c’è musica di sottofondo, non ci sono clienti, non ci sono commessi. Notiamo una cassiera china su delle carte. Al nostro buongiorno non alza nemmeno la testa, e proseguiamo verso il reparto informatico, dove troviamo un commesso intento a mostrare a un cliente le funzioni di alcuni notebook. L’unica voce che si sente in negozio è la sua. Proseguendo verso il reparto bruno troviamo pochi tv, la maggior parte sono spenti, un commesso è appoggiato alla sua postazione, come in attesa che scatti la fine del suo turno. Anche lui ci ignora. Ci vengono in mente i profondi cambiamenti che l’insegna Unieuro ha subito e subirà nell’immediato futuro dopo l’acquisizione da parte di Sgm, comprese le chiusure di alcune superfici di vendita (quando andiamo in stampa, per esempio, è stata annunciata la cancellazione del negozio Unieuro di Cavallino, in provincia di Lecce). Tra silenzi profondi e noi che siamo fantasmi per tutti, ci chiediamo se siamo finiti in qualche strano film horror. Riusciamo a contare, cassiera inclusa, 5 dipendenti. In un negozio di grande metratura, di sabato, 5 commessi a parer nostro sono pochi. Ma a quanto pare bastano, eccome. Decidiamo allora di chiedere informazioni nel settore telefonia, dove l’addetto si sta occupando di una pratica d’assistenza con alcuni clienti. Dopo circa 10 minuti si avvicina: parte con un saluto e la proposta di aiutarci.
"Dovete attendere lui: è solo!"
Domandiamo di indicarci qualche smartphone e lui: “Lo vuoi con il sistema operativo?”. Restiamo spiazzati da questa bizzarra domanda, dato che qualunque smartphone ha bisogno di un sistema operativo per funzionare, altrimenti come si accenderebbe? Ovviamente, al nostro “certo” si affretta a mostrarci qualcosa. Ma sembra che il mondo - il suo - giri solo attorno al brand Samsung. “Questo come te lo vedi? Secondo me è uno dei migliori: S3 mini, ha le potenzialità di un ottimo telefono con lo schermo super Amoled HD, fotocamera esterna da 5 mega, dual core, android di ultima generazione e schermo da 4” per una buona navigazione internet”. Chediamo di qualcosa con schermo più grande e ci mostra il Samsung S4 mini, sul cui cartellino mancano sia il prezzo che le caratteristiche, improvvisate al momento. Su nostra richiesta ci mostra altri cellulari Android di LG, ci spiega le differenze con l’S3 mini e ci abbandona in favore di un altro cliente. Lasciamo il suo reparto e ci spostiamo in quello informatico, dove attendiamo il commesso, impegnato. Dopo circa 20 minuti ci avviciniamo alla cassa per chiedere l’aiuto di qualcun altro. Ma la simpatia della cassiera ci fulmina: “Dovete attendere lui. È solo”. Ma non intendiamo aspettare oltre, e usciamo dal punto vendita con un buongiorno al quale, neanche a dirlo, segue un lungo silenzio.
Il cliente sembra proprio nel suo regno
Nel punto vendita Euronics di Potenza in Via della Tecnica troviamo una realtà completamente diversa dal negozio “tombale” visitato poco prima. Entrando, un commesso è in cassa e ci saluta con un sonoro “buongiorno”. All’istante rimaniamo sorpresi ma rispondiamo altrettanto volentieri. Proseguiamo dando uno sguardo in giro e notiamo che il pdv è tenuto bene in ogni reparto. Non manca alcun cartellino prezzo, nessuna descrizione, il negozio è pulito e i lineari sono ben ordinati. Il reparto tv è una galleria di prodotti accesi sullo stesso canale Full HD. Ci avviciniamo al settore grande elettrodomestico, dove la commessa è impegnata con una cliente, così attendiamo. Dopo pochi minuti si avvicina una sua collega, offrendo di aiutarci. Altro punto a favore come accoglienza. Domandiamo di una lavatrice e l’addetta ci chiede con gentilezza la capacità di carico che ci interessa, se abbiamo preferenze di marca, si informa sul budget previsto e se siamo magari propensi all’acquisto di una lavasciuga. È così che dopo aver risposto ci mostra una 7 kg Hotpoint-Ariston: “Questa è in offerta, come vedi c’è uno sconto di 50 euro, e in più regaliamo il fustino del detersivo”; aggiunge che come classe energetica ha “tre +” e “per il prezzo è ottimo dato che è una 1200 giri, pure silenziosissima. Hai un risparmio anche sull’acqua perché in base alla quantità di carico inserita la lavatrice ‘tira’ l’acqua necessaria”. In confronto a una LG, sempre 7 Kg ma con 1000 giri, ci segnala che il postvendita Hotpoint è più celere se dovessero servire pezzi di ricambio. Ringraziamo e ci spostiamo nel ped, dove alla stessa commessa chiediamo un aspirapolvere a traino. “Sono più comodi i modelli con il sacco - ci spiega - in quanto per quelli senza sacco serve molta più manutenzione” e ci mostra il top di gamma Miele dove “l’ottima spazzola in acciaio si attacca meglio al pavimento e la macchina ha una forza di aspirazione maggiore”. Ci propone qualche scopa elettrica Hoover, ma poiché diciamo di preferire i traini, passa a una Bosch “per pulire tappeti, imbottiture, fessure e parquet, dotata inoltre del controllo elettronico dell'energia che ne ottimizza la manutenzione”. Ringraziamo, lei si allontana e saluta, possiamo trovarla vicino alla postazione, ci rassicura. Soddisfatti della buona preparazione e carichi per il buongiorno ricevuto (questa volta da parte della cassiera) usciamo sorridenti.