Domenica, 19 Aprile 2015 00:00

"I soliti furbi che non pagano l'Iva"

di Federica Rossi Gasparrini, presidente di Federcasalinghe

Questa volta avrei voluto parlarvi dei nostri progetti per la famiglia e le casalinghe ma alcune socie della Campania (Napoli, Caserta, Salerno…) mi hanno segnalato un comportamento decisamente grave, che ha per protagonisti i soliti furbi, professione nella quale noi italiani ci distinguiamo da sempre. Ecco di che cosa si tratta. Le socie  mi hanno spiegato che nei negozi  di elettrodomestici e elettronica di consumo si sta diffondendo un pericoloso giochetto, quello che viene chiamato “CON O SENZA IVA?”, e cioè una vera e propria concorrenza sleale tramite evasione. Come fanno a saperlo?  Alcuni mariti di queste nostre socie lavorano come agenti di importatori e produttori di elettrodomestici,  tv, piccoli apparecchi, cellulari, videogiochi eccetera. La domanda sull’IVA ( e cioè sul prezzo dei prodotti dal produttore al rivenditore) viene ormai regolarmente posta dai rivenditori agli agenti, senza nessun timore di multe…E se l’azienda che l’agente rappresenta non intende o non può evadere, perde l’ordine. Questo accade sempre più spesso con conseguenze pesanti sull’occupazione. Ma se gli agenti, su richiesta del produttore/importatore,  accettano di cedere gli apparecchi al negoziante senza applicare l’IVA, le aziende sono costrette a lavorare in perdita. Questa prassi sta provocando chiusure di agenzie, riduzione di personale e anche la scomparsa di quei negozi che lavorano correttamente, pagando l’IVA, facendo cioè il loro onesto lavoro di rivenditori.  Ma che non possono sostenere la competizione con operatori scorretti, con prezzi stracciati perché senza IVA. Ci raccontano le socie che si tratta di una prassi che si sta rapidamente diffondendo in forma ormai “pubblica”, senza che nessuno intervenga. Vorremmo rivolgere un invito ai nostri lettori, e cioè ai rivenditori: dichiarate spesso che a volere i prezzi sempre più bassi sono i consumatori. E’ vero, spesso giriamo per i negozi con lo smartphone per confrontare su Internet i prezzi dell’ultimo tv o del nuovo tablet. Per vedere se quel frigo che ci interessa ha un prezzo più basso in un altro negozio…Come mai?  Quando chiediamo informazioni  ci sentiamo dare risposte insufficienti, spesso inesatte, soprattutto per quanto riguarda gli elettrodomestici . Alle casalinghe, per esempio, non interessa solo il prezzo, ma anche sapere quale sia il frigorifero più adatto al tipo di dieta alimentare della famiglia, quale tipo di apparecchio va bene per esempio per  chi consuma - tanta frutta e verdura ….Non è vero che sia una questione di litri e di centimetri di larghezza. O di qualche prezzo “ottico”. Non parliamo dei settori dell’elettronica di consumo dove  lunghe file attendono che il commesso si liberi. E’ quasi ovvio che, di fronte a commessi distratti, fuggenti e poco informati (ma quasi mai per colpa loro!!!), ci rimane solo un parametro, il prezzo. Sul tablet, o sullo smartphone, quello che si chiama  “showrooming”, sta sostituendo il commesso, il dialogo con il negoziante, quell’insieme di domande e risposte che conquistava spesso il cliente e che ora non c’è quasi più.