Martedì, 07 Agosto 2018 10:07

In negozio d'estate il cliente a zonzo si "scontra" con quello che ha fretta

Come un fronte di aria calda che venga in contatto con una massa di aria fredda. Il temporale è inevitabile.

Le strade poco trafficate, i giardinetti con le altalene ferme, le fermate degli autobus vuote. Il caldo ha raggiunto il suo apice. I quartieri deserti ad agosto sono un lontano ricordo che appartiene a generazioni passate, ma anche oggi – con i centri commerciali aperti sempre – la città in questo mese ha il suo fascino. Abbandonata quasi completamente dai bambini e dai loro insegnanti, liberata da gran parte dei lavoratori, per le vie si incontrano soprattutto turisti, studenti universitari e anziani.

I pochi rimasti entrano nei centri commerciali per evitare il sole nelle ore più calde. In queste cattedrali nel deserto le vite di chi non ha molto da fare si incrociano inevitabilmente con chi lavora e chi è entrato perché ha bisogno urgentemente di qualcosa. Il visitatore che ha dovuto esporsi alla calura estiva per sostituire un elettrodomestico - che ha deciso di guastarsi nel momento più sbagliato – entra in conflitto con chi è semplicemente a zonzo e approfitta dell’addetto disponibile per chiedere informazioni, senza essere realmente intenzionato all’acquisto.

Come quando un fronte di aria calda incontra una massa di aria fredda si genera un temporale, così il cliente ‘a zonzo’ si scontra col cliente ‘di fretta’, generando una discussione. Tra i due litiganti, il commesso.

L’ospite in cerca di refrigerio, semplicemente incuriosito dal nuovo modello di televisore ultra-piatto, fantasticando su come starebbe bene nel suo soggiorno, si rivolge al venditore affamato di maggiori informazioni. Non è interessato all’acquisto, per lo meno non in tempi brevissimi, ma – chissà – a Natale forse deciderà di concedersi questo sfizio. L’addetto vendite non sembra particolarmente occupato, quindi non si sente in colpa chiedendo ragguagli. Dopotutto stiamo parlando di cifre considerevoli, ed è buona cosa ponderare attentamente la spesa.

Il venditore ha parecchia merce da sistemare, e sta approfittando della calma piatta per mettere in ordine e cambiare qualche cartellino prezzo. Alla richiesta di un’infarinatura generale sugli ultimi modelli di TV risponde di buon cuore. Sa che in questi casi può nascere qualcosa di buono da una semplice chiacchierata. Così inizia ad illustrare le varie differenze partendo dal tubo catodico e arrivando all’ultimo modello di oled in commercio. L’interlocutore lo guarda sempre più affascinato, il commesso sa di averlo conquistato, ma intende andare fino in fondo presentandogli anche le garanzie aggiuntive e i costi di consegna e installazione.

Nel frattempo, scorge con la coda dell’occhio una signora che sbuffa e cambia continuamente posizione, ora incrociando le braccia, ora lasciandole andare lungo i fianchi in segno di sconforto. E’ accompagnata dal marito che cerca di tranquillizzarla, invano. La signora non ha dormito molto quella notte, pensando continuamente al frigorifero che – anziché raffreddare – sembrava cuocere gli alimenti contenuti all’interno. Era da cambiare già da tempo, ma proprio ad agosto doveva guastarsi quel maledetto apparecchio? Spera che il commesso sia quello giusto e che non dica di essere di un altro reparto, perché la manderebbe in bestia. E’ già il terzo che le risponde così. Se iniziano con questa voglia di lavorare, figuriamoci se riusciranno a consegnarglielo in serata. Le toccherà portare tutto dalla vicina e mangiare pizza per le prossime due giornate, già se lo immagina.

L’addetto fa un cenno con il capo alla coppia in attesa, facendo capire che li ha notati e che sarà presto da loro. Vuole solo congedarsi in maniera professionale da chi li ha preceduti. Ma ecco che la signora non intende più aspettare, e gli si rivolge bruscamente. “Senta! Solo per non aspettare per niente: per i frigo c’è lei?”. A quel punto il cliente assetato di conoscenza sul mondo televisivo si permette di risponderle “Un attimo, abbiamo quasi finito”.

Da lì in avanti la situazione sfocia in un “sono due ore che aspetto” seguito da “c’ero prima io”, per continuare con “è qui per comprare o per chiacchierare?”, passando attraverso “signora, stia calma”, che solitamente è la frase che sortisce l’effetto contrario. Il venditore assiste impotente alla scena. Come siamo arrivati a questo? Era una placida mattina di agosto. Ora chissà quanto tempo ci vorrà per calmare la cliente del frigorifero, per non parlare di quello del TV, che di sicuro non serberà un buon ricordo del momento. E tra un pensiero e l’altro, l'addetto si trova ad immaginarsi su spiagge assolate, con i gabbiani che volteggiano nel cielo, e gli unici suoni che sente sono il garrìto di questi pennuti, e lo sciabordio delle onde.

Giovane Marmotta