Domenica, 07 Marzo 2021 09:31

L’economia circolare è una farfalla

di Marco Dall’Ombra, HVAC Mentor | Circular Economy Passionate

Marco Dall'Ombra Marco Dall'Ombra

Ogni nuovo concetto è più facile da comprendere e memorizzare se associato ad un’immagine. Chiudete gli occhi e visualizzate una farfalla con le ali dispiegate. L’economia circolare è una farfalla e il “butterfly diagram” ne è la sintesi grafica. L’ala di sinistra si concentra sui materiali di origine biologica mentre quella di destra descrive i flussi legati a quelli tecnologici. L’origine del “pensiero circolare”, che ha ispirato questo diagramma, può essere collocata all’inizio del secondo millennio grazie a un libro con un titolo bizzarro: dalla culla alla culla. A circa vent’anni dalla sua pubblicazione, i principi in esso contenuti hanno trovato un'efficace sintesi in questa definizione: “l’economia circolare è un’economia che è riparativa o rigenerativa, che mira a massimizzare ciò che è già in uso in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto”.

Per procedere abbiamo necessità di un’altra immagine. Chiudete gli occhi e visualizzate un foglio bianco. Immaginate di prendere una matita e tracciate una linea orizzontale. Dividete questa linea in tre segmenti, tracciando due piccole linee verticali.

Con pochi tratti di matita avete appena visualizzato il sistema economico, all’interno del quale sono collocate tutte le nostre attività quotidiane, che è di tipo lineare, sintetizzabile in tre fasi principali: produzione - consumo - smaltimento.

Visualizzate ancora la linea. La fantasia ci permette di compiere un’operazione magica. Con due dita prendete ciascuna delle due estremità della linea e unitele, così da formare un cerchio. Con un solo gesto, siete riusciti a trasformare un’economia lineare in un’economia circolare: from linear to circular. Da questo momento il cerchio si sarà chiuso per sempre, senza possibilità di ritornare alla linea dalla quale ha avuto origine.

Riapriamo gli occhi, guardiamoci intorno e osserviamo la realtà per iniziare a comprendere come “chiudere il cerchio”, nell’ambito tecnologico. Partiamo da noi stessi e chiediamoci: qual è il nostro ruolo all’interno di questi due modelli economici? All’interno di un modello lineare noi siamo “consumatori”, nessun dubbio al riguardo. Il modello sarà tanto più efficace nel suo funzionamento, quanto più sostenuta sarà la fase di consumo. Sono tutte espressioni e concetti che ci sono familiari. Infatti, non c’è giorno nel quale - dal 2008 ad oggi - non si senta dire che l’economia è in crisi perché i consumi sono in calo.

Il modello circolare si pone come obiettivo quello di massimizzare ciò che è già in uso. Quindi il “consumatore” diventa “utilizzatore” del bene, perché è la fase di utilizzo che sostiene il ciclo economico, generando valore. Se osserviamo con attenzione i nostri comportamenti quotidiani, non ci sarà difficile individuare alcuni ambiti nei quali assolviamo già bene il compito di “utilizzatore”. Quando viaggiamo, noi utilizziamo il mezzo di trasporto (autobus, treno, aereo, nave, auto a noleggio) senza “consumarlo”. La considerazione è valida anche nel caso in cui utilizziamo la vettura di nostra proprietà. Paghiamo un pedaggio per usare l’autostrada, non per “consumarla”. Quindi il nostro cambiamento di ruolo, da consumatore a utilizzatore, ci trasla da un’economia lineare a una circolare solo quando è abbinato ad un bene fisico. L’economia circolare ha l’ambizione di generare ricchezza riducendo drasticamente l’utilizzo delle materie prime e dell’energia necessarie a soddisfare i nostri bisogni.

In altri termini, l’economia circolare può essere in parte descritta come la la filosofia del "non si butta via niente". Se volete comprenderne l’essenza, ascoltate Luciano De Crescenzo mentre spiega, a un giovane “consumatore”, come sua madre avesse una scatolina con su scritto "

".
Era il 1984. McDonough e Braungart sarebbero arrivati solo vent’anni dopo.

 

Marco Dall’Ombra
HVAC Mentor | Circular Economy Passionate