Nella quinta giornata mondiale dedicata agli sprechi alimentari i riflettori sono ben puntati sull’argomento, e su iniziative e associazioni di chi al problema lavora tutto l'anno. I numeri del nostro spreco quotidiano di cibo stupisce sempre. Chi è, infatti, consapevole di buttare ogni anno quasi 40 chili di alimenti commestibili? Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market e della campagna Spreco Zero e Luca Falasconi, coordinatore del progetto Reduce garantiscono che si tratta di dati reali e non percepiti (come nei sondaggi).
Lo scrupoloso monitoraggio è stato effettuato su un campione di 400 famiglie in tutto il Paese, i ricercatori dell’università di Bologna (cui Segrè e Falasconi fanno capo) hanno annotato scrupolosamente quantità, qualità del cibo gettato, e motivazioni.
Il pasto più sprecone della giornata è risultata la cena, dove si butta una volta e mezza in più rispetto al pranzo. La verdura è il cibo quotidianamente più sprecato, seguono latte e latticini, frutta e prodotti da forno. Le motivazioni ? aver superato la data di scadenza o essere ammalorato le cause più frequenti - il 46% dei casi - mentre nel 26% delle volte lo spreco è legato allo scarso gradimento.
In totale, lo spreco alimentare raggiunge oltre 2 milioni di tonnellate di alimenti per un costo stimato di 8,5 miliardi di euro, pari allo 0,6% del nostro Pil. I dati della ricerca sono stati presentati all'inaugurazione della mostra "Primo non sprecare, secondo Altan. Lo spreco formato vignetta" al Museo Maxxi di Roma.