Segno dei tempi, per la giornata dell'8 marzo quest’anno è stato organizzato uno sciopero proclamato da alcuni sindacati autonomi che hanno aderito alla protesta globale contro violenze e femminicidi, partita dall’Argentina e ripresa da una quarantina di paesi nel mondo, fra cui l’Italia, con il movimento “Non una di Meno”. Nel nostro paese celebriamo questo giornata dal 1922, a ribadire la condizione di dipendenza e disuguaglianza del genere femminile, a casa nostra e in ogni parte del pianeta, perpetrata con gravità diverse per cultura e territori. Anche se in evoluzione, la questione femminile rimane: per la stessa ricorrenza lo scorso anno fonti ONU auspicavano il raggiungimento di una parità di genere entro il 2030 e, bisogna dirlo, l’obiettivo, per essere raggiunto deve necessariamente essere condiviso e promosso da tutto il genere umano, in primis quello maschile.
In questa occasione, insieme a tante iniziative di condivisione e di confronto sulla complessa questione femminile, non è superfluo ricordare il numero verde 1522, un servizio promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il numero gratuito è attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Esce nelle sale cinematografiche in concomitanza con l’8 marzo "Nome di donna", un film di denuncia sulle molestie sessuali e stalking verso le donne nei luoghi di lavoro. Il regista è Marco Tullio Giordana, autore de "La meglio gioventù".