Mercoledì, 18 Dicembre 2019 19:03

“Stavo per comprare su Internet, lo sa?”

La coppia che sbuffa e poi io che mi sento come Kennedy dopo aver scongiurato la crisi di Cuba.

Sembra quasi che ognuno di noi - da piccolo – abbia fatto questa solenne promessa al proprio IO futuro: “Quando sarò grande non aspetterò più Natale per aprire i doni sotto l’albero!”. Solo così si spiega la fretta che avvertiamo dentro di noi, soprattutto in questi giorni. Viviamo ormai nella società del “tutto e subito”: compriamo i biglietti del cinema mentre siamo in coda al supermercato, ordiniamo la cena mentre siamo in coda nel traffico o prenotiamo le vacanze mentre siamo in coda dal medico.

Ma nonostante tutte queste comodità che dovrebbero renderci la vita più facile, viviamo perennemente in coda. Questo aumenta lo stress natalizio, fatto di ansie e ossessioni. Bisogna per forza trovare questo o quel pensierino per tutti i componenti della famiglia e gli amici, conoscenti compresi.

Ogni piccolo intoppo in questo flusso incessante di code stressanti è vissuto come l’ennesimo ostacolo che si frappone tra noi e i giorni di festa che meritiamo di ricevere. Tra il nostro IO adulto, ormai arido di ogni magia natalizia, e il nostro bambino interiore che vorrebbe tornare ad aspettare Babbo Natale la vigilia.

L’altro giorno stavo cercando di servire quanti più clienti possibile essendo – tanto per cambiare – da solo in reparto. Tra chi ti chiama con il fischio o urlando “Capo!” e chi attira l’attenzione in maniere che più si addicono agli esseri umani, mi sembrava di cavarmela piuttosto bene, senza far attendere troppo le persone. Ma intravedo una coppia sulla cinquantina che sbuffa e guarda nervosamente l’orologio. Quando viene il loro momento il marito mi apostrofa così: “Stavo quasi per premere il pulsante, sa? Ci è mancato tanto così…” mostrandomi sul suo smartphone il carrello degli acquisti di un sito e-commerce contenente lo stesso prodotto (allo stesso prezzo) che stavano osservando il negozio.

Dopo alcuni convenevoli, riesco a far tornare il sorriso sui volti della coppia sbuffante, e il marito ripone il cellulare in tasca. Io, che già mi sentivo come J.F. Kennedy dopo aver scongiurato la crisi missilistica di Cuba, cerco di indagare su cosa li spingesse ad avere così tanta fretta. Mi rispondono che ormai è tutto così: una commissione dopo l’altra. Faccio allora notare che, se anche avesse premuto il pulsante, il prodotto non si sarebbe materializzato in casa sua, ma avrebbe richiesto un’altra commissione da aggiungere alla lista. Vanificando la loro visita in negozio.

Mi sono reso conto che molto spesso anch’io accumulo un impegno dietro l’altro con pochissimo margine d’errore scordandomi che potrebbero esserci degli intoppi, e che molti potrebbero aver avuto la mia stessa idea. È il motivo per cui ci troviamo sempre in coda tutti nello stesso posto: al cinema, al ristorante, per le strade.

Ricordo che i miei genitori – quando ormai non credevo più a Babbo Natale da un pezzo – si prendevano una giornata di permesso dal lavoro per fare i regali. E quasi sempre dopo avermi consegnato il tanto sospirato dono mi dicevano che l’omino del negozio aveva consigliato loro quell’articolo perché era il più bello. “L’omino” lo chiamavano. E io immaginavo i mei genitori in giro per le vie del centro in una giornata che avevano ritagliato solo per loro, ricevere consigli da questo minuscolo ometto che nella mia immaginazione assomigliava sempre a Danny DeVito.

In un mondo senza recensioni internet o siti di e-commerce l’omino dei negozi era considerato l’unica autorità in materia. Si attendevano volentieri i minuti necessari ad interpellarlo per l’acquisto, non si cercava di by-passarlo premendo il Pulsante. Credo che oggi non mi offenderei se qualcuno mi chiamasse “omino”. Purché venga da me con la stessa calma e serenità con la quale – nei miei ricordi di bambino – i miei genitori andavano per negozi.

Auguro un sereno Natale e un tranquillo inizio di anno nuovo a voi, miei quattro lettori, buone feste da Nathan.

Vuoi farmi sapere come la pensi su questo argomento? Scrivimi a nathan@biancoebruno.it

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