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La shopping experience che dimentica l’addetto vendita
I negozi, per combattere l'online, si stanno lentamente trasformando in un "online 2.0", dove basta un "QR code" per ottenere tutte le risposte. E il fattore umano?
“Il consumatore è solo un rompiscatole”
La lettera di un operatore del settore pubblicata qualche settimana fa sul nostro profilo Facebook ha scatenato molti interventi di lettori, in gran parte addetti vendita. Interventi dai quali emerge qualcosa di preoccupante.
In negozio d'estate il cliente a zonzo si "scontra" con quello che ha fretta
Come un fronte di aria calda che venga in contatto con una massa di aria fredda. Il temporale è inevitabile.
Cortocircuito
Considerazioni tratte dopo aver visitato nelle vesti di Mystery Shopper, per conto di una importante industria, alcune decine di punti vendita in tutto il Nord, in Toscana e nel Lazio.
Se in negozio abbassiamo le aspettative di chi ci lavora riduciamo anche l’autostima
E allora i risultati tenderanno a peggiorare. Mentre, invece, bisogna rilanciare la motivazione e il coinvolgimento dei dipendenti.
E se in negozio arriva l’incubo della promozione “speciale”...
Capita sempre più spesso che certe svendite vengano giudicate particolarmente strategiche dall’insegna. E allora non si comunicano al punto vendita se non a pochi giorni dal loro inizio. Aumentando i rischi di disservizio ai clienti finali.
Vi siete mai sentiti invisibili? Noi sì: in un punto vendita
Risultati opposti in alcuni negozi di Roma visitati all’inizio di maggio. Se in uno siamo stati accolti da un’addetta che si è dimostrata sostanzialmente perfetta, e per di più durante la pausa del pranzo, in un altro non ci ha “visto” nessuno.
Hoverboard e droni trascurati nei punti vendita
Esposti agli ingressi dei negozi come esempi di tecnologia all'avanguardia, vorrebbero creare stupore. Ma troppe volte è solo delusione.
Come dare motivazioni all’addetto in un mondo di incertezze?
Tra problemi contrattuali, situazioni aziendali non floride e mole di lavoro non commisurata allo stipendio.
LETTERA - “Chiude il mio negozio, ma non mi adagio sull’indennità di disoccupazione”
Ci piace molto il tono di questa testimonianza firmata con nome e cognome. Ci piace perché da essa giunge un messaggio in qualche modo positivo e stimolante, nonostante un mercato al centro da anni di un uragano che è andato via via allargandosi.
I tanti “no” (e i motivi) agli spostamenti improvvisi dell’addetto da un reparto all’altro
Se domani, per esempio, di punto in bianco decidessimo che il Direttore del Marketing debba occuparsi delle Risorse Umane, quali sarebbero i risultati?
Aiuto, chi forma i formatori?
La formazione delle industrie al trade è un momento cruciale nel rapporto fra i due attori del mercato per gestire al meglio il dialogo con i consumatori finali. A una condizione, banale ma essenziale: che i formatori svolgano il loro compito in modo efficace.
I consumatori visti dai commessi: l’Esperto che ci sfida
Costui ha una corazza dura, difficile da scalfire; si protegge dietro un’intricata matassa di idee e concetti propri che lo rendono inamovibile, orgogliosamente fermo sulle sue posizioni.
LETTERA - “Spostare i commessi da un reparto all’altro non è la risposta giusta all’e-commerce”
Ci scrive la fidanzata di un commesso "sull'orlo di una crisi di nervi". E noi volentieri pubblichiamo.
Duro il lavoro ai tempi di Whatsapp
Pensiamo ad appena dieci anni fa: quante volte ricevevamo una telefonata fuori dall'orario canonico da un nostro superiore? Sarebbe stato sicuramente un caso eclatante, e di sicuro per comunicarci qualcosa di grave o urgente. Oggi è normale ricevere messaggi di lavoro ogni giorno e in ogni momento.
"Teniamo alta la testa: noi siamo Mediaworld"
Riceviamo questa lettera, appassionata, da una dipendente lombarda dell'insegna tedesca. Ben volentieri la pubblichiamo.
Agenti e merchandiser vengono utilizzati male
Due risorse che nei punti vendita troppo spesso si scontrano con logiche che tradiscono incapacità di programmazione.
"Ci vogliono più informazioni dal punto vendita verso la sede centrale"
Partiamo dai commenti giunti al nostro ultimo post per lanciare una proposta per migliorare la comunicazione tra negozio e centrale.
TV: TCL sgomita, a Siena da Trony...
Il 65 pollici del brand cinese ci attira e chiediamo spiegazioni al'addetto, che ci mette la faccia rassicurandoci nel modo migliore. Visitati anche Euronics e Unieuro. Finalmente nei punti vendita di grandi dimensioni si comincia, timidamente, a parlare di servizio.
“Dirigenti e negozio devono parlarsi di più”
Seconda e ultima puntata del nostro colloquio con Luigi, commesso di lunga esperienza, sul tema dei rapporti tra punto vendita e sede centrale.