Martedì, 11 Febbraio 2014 00:00

Ceced dice no a ulteriori oneri a carico dei produttori per la raccolta dei Raee

Scontro con l'associazione dei Comuni d'Italia

Confindustria Ceced Italia, l’associazione che riunisce i produttori di apparecchi domestici e professionali in Italia, ribadisce la propria opposizione a ulteriori oneri sui produttori in merito alla gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE). Lo schema di recepimento della nuova Direttiva Europea RAEE II, dopo un lungo iter, ha ottenuto il generale consenso delle parti interessate, compresi i produttori. L’Anci (l'associazione dei Comuni d’Italia) si è ora espressa perché i produttori si facciano carico di ulteriori oneri nella raccolta dei RAEE, in nome di una capziosa interpretazione del principio: “Chi inquina, paga”. Se appare comprensibile l’obiettivo di “Alleviare i costi a carico del sistema pubblico di gestione dei rifiuti urbani”, il trasferimento indiscriminato di tutti costi, anche della logistica primaria, a carico dei produttori è irricevibile.

Investimenti annui
I produttori stanno già sostenendo i costi della logistica secondaria e del trattamento ecocompatibile dei RAEE conferiti ai propri Consorzi a partire dai centri di raccolta gestiti dai Comuni. Il sistema implementato dai produttori ha superato gli obiettivi posti dalla Direttiva in vigore ed è perfettamente in linea con il valore di raccolta e trattamento di 4 kg per abitante. L’impegno dei produttori per l’ecocompatibilità dei prodotti continua da parecchi anni, con investimenti annui di centinaia di milioni di euro in Ricerca & Sviluppo. Questo impegno viene visto quale valore aggiunto nel posizionamento dei prodotti nell’alto di gamma, uno degli elementi essenziali per assicurare la sopravvivenza della base produttiva e dell’intero settore in Italia, attualmente in una crisi gravissima per il crollo della domanda interna e la concorrenza aggressiva dei prodotti dai Paesi a basso costo. Nuovi oneri, peraltro senza alcuna giustificazione e in contrasto con i principi della nuova Direttiva RAEE, sarebbero estremamente problematici per il settore, creando un danno alla comunità ben maggiore di quanto potrebbe risparmiare il sistema pubblico.