Con 8,611 miliardi di fatturato e 259 milioni di investimenti in ricerca e sviluppo (anno 2015, dati Ceced Eu) l’Italia, dopo la Germania, conferma il ruolo del nostro paese nel panorama europeo e certamente in quello nazionale.“Non è nota l’importanza del settore degli elettrodomestici” ha dichiarato Manuela Soffientini, presidente di Confindustria Ceced Italia durante la presentazione della ricerca svolta da Ceced Europa. E non è solo una questione di economia e industria, lo studio conferma come un settore considerato maturo, riaffermi la sua importanza nella conversione digitale in atto, producendo apparecchi ad alto contenuto tecnologico fortemente orientato a soluzioni smart e di connettività. Sono, infatti, oltre 2.100 i modelli connessi offerti dal mercato europeo.
Anche la lavatrice porta in casa la rivoluzione digitale
Attualmente il 18% delle lavatrici acquistate sono smart, apparecchi in grado di auto-determinare, ottimizzando, modalità di funzionamento e consumi, in linea con le nuove istanze di sostenibilità. La digitalizzazione arriva così a casa della “signora Maria”, l’iconica casalinga prende poco a poco confidenza il cosiddetto IoT, l’nternet delle cose. In verità, come ha precisato Soffientini, “non si sa quanto i consumatori siano consapevoli delle reali potenzialità di questi apparecchi”. Probabilmente non lo è più di tanto - consapevole - neanche il nostro sistema distributivo, forse non adeguatamente preparato a capitalizzare il valore aggiunto che questi apparecchi esprimono e che esprimeranno sempre di più. I dati GfK confermano: nei primi cinque mesi del 2017 il settore del grande elettrodomestico registra uno squilibrio tra trend di vendita a unità (+3,6%) e a valore (+0,2). L’erosione dei prezzi medi “è dovuta alle attività promozionali, all’aumento del canale online e alla riduzione del prezzo medio che colpisce praticamente tutti i singoli comparti”, parola di GfK. Sarebbe forse da aggiungere a questi motivi la mancanza di cognizione su quanto si vende e, per conseguenza, una certa ignoranza su quanto si acquista.
“Ricordiamoci il futuro”
Oscar Farinetti colpisce ancora. La frase “Ricordiamoci il futuro”, citata da un relatore durante l’evento del Ceced è il titolo di un suo libro, ma vale in generale: ricordiamoci che siamo nel pieno di una trasformazione globale, un nuovo mondo il cui sistema, auspicabilmente, si sta sviluppando su tre principi fondamentali: digitalizzazione, economia circolare, società circolare: qualcosa che prima non c’era. E mentre l’industria diventa 4.0, produce apparecchi intelligenti, con materie prime seconde, a minimo impatto ambientale di produzione, di esercizio e a fine vita, principalmente il mercato si muove su orme tradizionali. Continuiamo a comprare - e a vendere - la lavatrice per la capacità di carico, per il numero di giri centrifuga, per l’oblò, e soprattutto per il prezzo.