Sabato, 19 Maggio 2018 12:40

Cinque milioni di tonnellate di tecnologia avviate al riciclo in 30 anni

Pubblicato il Rapporto Cobat 2017: quasi 2 milioni di km percorsi per la raccolta, emissioni tagliate di oltre il 50% grazie alla logistica più sostenibile.

Più di 5 milioni di tonnellate - 20 volte il peso del Colosseo - di pile e batterie esauste, rifiuti elettronici e pneumatici fuori uso gestiti negli ultimi 30 anni. Solo nel 2017, sono oltre 140 mila le tonnellate di prodotti tecnologici raccolti, avviati al riciclo e trasformati in nuove risorse, percorrendo quasi 2 milioni di km, con un taglio di emissioni inquinanti di più del 57% rispetto al 2016 grazie al rinnovo del parco mezzi della rete logistica. Sono questi i numeri di Cobat, contenuti nel Rapporto annuale di attività presentato nei giorni scorsi a Roma. Istituito nel 1988, lo storico consorzio, uno dei primi ad avviare in Italia un percorso virtuoso di economia circolare, gestisce da 30 anni il fine vita dei beni immessi al consumo.
 
“Siamo nati per risolvere il problema ambientale delle batterie al piombo, trasformandolo in una opportunità economica per il Paese. E’ quello stesso spirito – ha detto nei saluti introduttivi Giancarlo Morandi, Presidente di Cobat – che ci ha portato ad applicare il metodo Cobat anche ai RAEE. Il principio dell’economia circolare, anche se ancora non sapevamo che si chiamasse così, ci ha guidato quando, in anticipo sulle normative nazionali ed europee, abbiamo creato la prima filiera per la raccolta e il riciclo dei moduli fotovoltaici. E lo stesso abbiamo fatto, continuiamo e continueremo a fare, con gli pneumatici e tante altre tipologie di prodotti di nuova generazione, su cui è necessario investire in ricerca, per arrivare ai fuochi di segnalazione e pirotecnici, con la promozione del nuovo consorzio Cogepir”.
 
Michele Zilla, Direttore Generale di Cobat, ha presentato, poi, i dati del consorzio contenuti nel Rapporto illustrando i risultati raggiunti e spiegando quali sono i prossimi obiettivi. “Migliorare la raccolta significa rendere più facile e veloce il servizio offerto alle imprese e ai cittadini – ha dichiarato Zilla –. Per questo motivo abbiamo fatto accordi con grandi associazioni di categoria, permettendo a decine di migliaia di imprese di usufruire dei nostri servizi di raccolta in maniera semplificata attraverso un’apposita piattaforma web. Inoltre collaboriamo con i produttori di beni per trovare nuove soluzioni dedicate agli utenti finali. Uno dei migliori esempi è Cobat Zero Waste, un progetto che permette all’acquirente finale di attivare una garanzia sul fine vita del bene comprato e successivamente richiedere il ritiro attraverso una semplice procedura online”.

In particolare, il 2017 ha rappresentato per Cobat un anno significativo nella gestione dei RAEE, con quasi 16 mila tonnellate raccolte, grazie agli oltre 1.300 punti di raccolta in tutta Italia. Significativa la raccolta dei RAEE professionali, svolta direttamente dal Consorzio attraverso i Punti Cobat presso i clienti dei propri soci, passata da 161 tonnellate nel 2016 a 1.360 tonnellate nel 2017.