Solo poche settimane fa avevamo lanciato l'idea della necessità di una rappresentanza organizzata dei retailers specializzati in elettrodomestici ed elettronica di consumo presso le istituzioni europee. Quell'idea ha ottenuto il sostegno più che autorevole del senatore Paolo Galimberti, esponente di lunga data dell'associazionismo italiano e continentale, oltre che imprenditore del settore. Oggi arriva la più palmare conferma che di quella voce forte e competente dei rivenditori a Bruxelles e Strasburgo si sente un bisogno più che mai acuto. Sulla nuova etichetta energetica la Commssione Europea ha elaborato una proposta priva di buon senso, senza capo né coda, che avrebbe l'unico effetto di gettare i consumatori nella confusione. Ecco la presa di posizione dell'Aires, che ne ha discusso nelle ultime ore.
Modifiche rilevanti
E' al vaglio dei Parlamenti nazionali la proposta della Commissione Europea che abroga la Direttiva 2010/30/UE e le relative leggi nazionali di recepimento per sostituirla con un Regolamento che si applicherà contemporaneamente in tutti i Paesi dell’Unione. Questo il tema principale discusso in occasione della Assemblea Generale AIRES, Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati, organismo che riunisce le principali catene e gruppi distributivi del settore. I rappresentanti di Euronics (insegne Euronics, Euronics City e Euronics Point), Expert (insegne Expert, Comet, Grancasa, Sme), GRE (Trony e Sinergy), Mediamarket (MediaWorld e Saturn) e Unieuro hanno unanimemente conferito alla associazione mandato per operare affinché vengano apportate rilevanti modifiche alla proposta di Regolamento presentata dalla Commissione Europea.
Disorientamento dei consumatori
Le commissioni parlamentari competenti dovranno inviare le proprie osservazioni entro la seconda settimana di Ottobre e la Aires esporrà ad esse in dettaglio rilevanti perplessità sul molti aspetti della normativa proposta. Il Presidente della Aires Alessandro Butali ha dichiarato: «Non ci convincono molti aspetti, in particolare la scelta di riscalare i gradi efficienza energetica lasciando al momento vuote le prime classi (A e B); in pratica agli elettrodomestici attualmente in “classe A+++” verrebbe attribuita una “classe C” con un evidente disorientamento dei consumatori e un rischio di contraccolpi nelle vendite. Si prospetta inoltre molto problematico il passaggio dal vecchio al nuovo sistema e il periodo di “doppia circolazione delle etichette energetiche”» e ha concluso: «Ci attiveremo su tutti i tavoli italiani, coinvolgendo anche i colleghi che operano negli altri Paesi europei al fine di segnalare ai propri Parlamenti e alla Commissione Europea le evidenti problematicità che il nuovo Regolamento potrebbe creare se non verrà opportunamente corretto».
La posizione depositata in Senato
Qualche giorno dopo la presa di posizione del presidente dell'Aires è stata depositata presso il Senato la posizione dell'associazione. La riportiamo nelle sue parti essenziali.
PRINCIPALI AREE DI CRITICITA’
In estrema sintesi, i rivenditori specializzati di elettronica ed elettrodomestici in Italia (ogni 100 apparecchiature di questa categoria circa 75 sono vendute dalle imprese aderenti alla Aires e questa percentuale è ancor più alta in relazione ai prodotti a più alta efficienza energetica), esprimono forte preoccupazione relativamente a:
1. Riscalaggio
PRIMA OBIEZIONE
Appare a nostro avviso frutto di una ricerca piuttosto superficiale l’assunto della Commissione Europea secondo la quale i consumatori sarebbero disposti a investire maggiori risorse per passare da un prodotto in classe A+ a un prodotto in classe A+++.
La Commissione ritiene al contrario che un “salto di lettera” avrebbe maggiore impatto emozionale.
Queste asserzioni, solo apparentemente motivate da studi e analisi approfondite, non si pongono certo nel campo del marketing che è una disciplina ben più complessa di quanto sembra venire considerata dai documenti preparatori della Commissione, e restano quindi ancora tutte da dimostrare.
Al contrario - grazie alla esperienza raccolta dei punti vendita dai nostri addetti - possiamo affermare che ad oggi una larga parte della clientela ben conosce il valore della etichettatura energetica e in particolare in Italia grazie alle norme sull’Ecobonus che hanno dato un forte incentivo alla conoscenza e all’acquisto di prodotti ecologici.
SECONDA OBIEZIONE
Ci sembra pericoloso e fuorviante ipotizzare una ripartenza dalla Classe C per i prodotti attualmente in Classe A+++. Per via della asimmetria temporale evidenziata nello schema (che certamente andrà a complicarsi ulteriormente) ci ritroveremmo ad avere in commercio il top di gamma dei frigoriferi in Classe C contemporaneamente con una aspirapolvere di medio livello già in Classe A+.
Tutto questo, si badi bene, non per errori o distorsioni nel mercato ma esattamente sulla base di quanto previso dal nuovo Regolamento.
TERZA OBIEZIONE
Nella proposta di Regolamento si prevede di lasciare libere le classi A e B per “stimolare i produttori all’innovazione e al miglioramento del risparmio energetico”; in realtà è logico immaginare che in attesa di vedere esposti prodotti in classe A i consumatori sospenderanno i propri acquisti ove non strettamente indispensabili.
Sono pertanto a estremo rischio i fatturati e gli andamenti economici del settore nell’anno (anzi, negli anni vista la cronologia asimmetrica ipotizzata) di entrata in vigore delle nuove etichette energetiche.
PROPOSTA 1
Sarebbe stato estremamente più semplice e logico passare da A+++ ad A4, A5, A6, ecc …
Prima di arrivare ad A10 avremmo avuto certamente di fronte almeno un decennio, che è appunto l’orizzonte temporale che ci si ripropone di coprire con l’inutile riscalaggio.
Si sarebbe mantenuta una piena coerenza preservando i consumi da momenti di confusione e disorientamento.
2. Mantenimento della Attuale Grafica delle Etichette
OBIEZIONE
Posto che l’obbiettivo di modificare la normativa vigente è quello di un “cambio di passo” della consapevolezza dei consumatori in merito al risparmio energetico (e di evidenziare quanti importanti passi avanti siano stati fatti dalla tecnologia) un cambiamento grafico nelle etichette sarebbe stato il primo e più semplice segno di cambiamento.
Realmente non comprendiamo tale scelta che oltretutto confonde ulteriormente prodotti ancora soggetti a classificazione secondo le vecchie regole e prodotti riclassificati per primi.
PROPOSTA 2
La proposta è ovviamente in subordine alla prima.
Posto che sarebbe preferibile mantenere lo scalaggio attuale passando ad A4 e superiori (e ovviamente in questo caso non sarebbe opportuno modificare la veste grafica delle etichette), qualora si procedesse con il riscalaggio sarebbe almeno opportuno pensare a immagini completamente diverse per le nuove etichette per evitare ogni confondibilità.
3. Tempistiche di passaggio e “doppia circolazione”
OBIEZIONE
Si ipotizza la tempistica di un semestre nel quale i produttori inviano entrambe le etichette energetiche ai rivenditori (nuove e vecchie) che potranno però esporre solo le vecchie fino a una determinata data.
Successivamente ad esse i rivenditori dovranno esporre entrambe le etichette per una sola settimana e al termine della stessa rimuovere la vecchia etichetta lasciando solo la nuova.
Probabilmente l’ideatore di questa procedura è un nostalgico dell’indimenticato programma televisivo “Giochi senza Frontiere” …
Siamo ovviamente contrari a questa ipotesi che non tiene conto e non rispetta le necessità, gli obblighi e i problemi del settore e di tutti gli operatori che con fatica cercano di tenere in piedi la propria impresa e preservare l’occupazione.
PROPOSTA 3
Anche in questo caso riteniamo che la nostra proposta 1 risolva tutti i problemi.
In subordine ovviamente il periodo di doppia circolazione dovrebbe essere estremamente più lungo di una sola settimana. Auspicabilmente di un semestre.