Domenica, 22 Gennaio 2017 00:00

Mystery Shopper a Torino: cosa ci è piaciuto di più e di meno

Visitati punti vendita di Euronics, Media World e Trony

Il 19 gennaio scorso abbiamo visitato tre punti vendita a Torino nelle vesti di mystery shopper. Sul numero cartaceo di marzo-aprile di Bianco & Bruno pubblicheremo l’analisi completa con le nostre pagelle. Qui ci limitiamo a indicare cosa ci è piaciuto di più e di meno in ciascun negozio.

 

Abbiamo iniziato a metà mattinata da Euronics in via Nizza 32. Qui abbiamo trovato un’addetta nel piccolo elettrodomestico, Lucia, che si è dimostrata disponibile e sufficientemente competente. Capace di instaurare un rapporto piacevolmente umano con il cliente pur in pochissimi minuti. Non ci sono piaciuti i piani cottura conservati sotto teca chiusa a chiave. Teche, peraltro, brutte, graffiate e a volte pure sporche.

 

Poi ci siamo spostati di un paio di chilometri presso “8 Gallery” al Lingotto, dove poco prima dell’ora di pranzo siamo entrati nell’enorme punto vendita di Media World che si sviluppa su due livelli. E lì, entrando dall’ingresso del secondo piano, non potevamo non notare l’enorme parete completamente ricoperta dall’invito di comprare online e ritirare in negozio. Confessiamo che ci siamo sentiti fuori posto. Era forse un invito ad andarsene via? Invece ci è piaciuta l’assistenza ricevuta dall’addetto dell’audio-video.

 

Abbiamo chiuso, nel primo pomeriggio, presso il Trony di via Lagrange, a fianco della Rinascente. Da Trony ci è piaciuta la buona indicazione dei reparti, che ne consentono una facile e comoda individuazione. Aspetto non scontato, questo, beninteso. Perché in queste grandi superfici troppe volte è più facile perdersi e perdere tempo, che trovare ciò che si cerca. Molte perplessità le abbiamo provate imbattendoci in un avviso nel reparto audio, sopra alcune soundbar di Sony, dove si leggeva testualmente: “Si avvisa la g.le (si proprio così, scrivere per esteso gentile faceva sprecare tempo, ndr) che a causa del cambio di promozionalità i prezzi esposti potrebbero non corrispondere in cassa. Vi preghiamo di chiedere la conferma del prezzo prima dell’emissione dello scontrino. Grazie”. Anzi, no: non c’era neppure un grazie. Insomma, non conosciamo i prezzi dei prodotti che vi stiamo vendendo. Noi l’abbiamo capito così.