Lunedì, 09 Ottobre 2017 00:00

Il sogno infranto dell'asciugatrice

La promozione "Passione Casa" di Unieuro e le possibili conseguenze

L’operazione promozionale “Passione Casa” di Unieuro prevede che fino al 12 ottobre chi acquista un grande elettrodomestico delle marche più note avrà in regalo un’asciugatrice, ovviamente dello stesso brand. Quello del dryer è uno dei pochissimi settori con enormi potenzialità di crescita, tanto che quest’anno trovare un rivenditore che non abbia visto aumentare le vendite in modo deciso è un’idea da relegare nel cassetto di quelle bizzarre. Insomma, fino a ieri attorno alle asciugatrici si raccoglievano molte speranze di aver trovato una gallina dalle uova d’oro. Speranze che nulla hanno a che fare con quei numeretti asfittici, soprattutto in termini di margine, cui i rivenditori si sono dovuti adattare negli ultimi anni, e per i quali non pochi hanno chiuso oppure si dibattono in difficoltà sempre più profonde. 

 

Asciugatrice uguale tesoretto da difendere e coltivare, allora, attraverso politiche commerciali accorte che mettano l’accento sul beneficio che ne trae il consumatore? Decisamente sì. Ecco, però, che su questo tesoretto precipita come un meteorite la promozione di Unieuro. Proposta con la consueta abilità comunicativa giacché parla di sogno, appunto il dryer. Ma la sostanza resta: il regalo, che sicuramente verrà molto apprezzato dai consumatori, equivale a inoculare nel settore il virus della banalizzazione e del dis-valore. E dunque il virus di quei numeretti cui accennavamo poc’anzi.  

 

C’è un secondo aspetto. Le altre insegne, che in vista dell’imminente stagione piena del dryer presumibilmente avranno già riempito i magazzini anche con i prodotti delle medesime aziende partecipanti all’operazione di Unieuro, cosa potranno pensare e come reagiranno? Su quello che pensano, riteniamo doveroso stendere un velo pietoso. Anche perché con qualche noto imprenditore abbiamo già parlato. Per quanto riguarda le reazioni, prefiguriamo tensioni al calor bianco che si scaricheranno - temiamo, ma vorremmo essere smentiti - con altre promozioni del tipo di “Passione Casa” (senza pensare a quello che potrebbe succedere sul web). E il risultato sarà di impoverire un segmento che prometteva ricchezze per tutti. Senza scordare il rischio che i consumatori, abbacinati dal regalo, si portino a casa prodotti non adatti alle loro specifiche esigenze. Con tutto ciò che ne consegue in termini di vissuto della categoria. 

 

Si impoverisce un settore, dicevamo, e si impoveriscono tante aziende distributive che avrebbero bisogno di ben altro. La conclusione? Che le industrie non possono chiamarsi fuori. Anzi, si devono sentire coinvolte in prima persona. Da loro ci attendiamo capacità nel “gestire” il rapporto con gli intermediari, di qualsiasi natura essi siano, facendo la propria parte nel mettere ciascun operatore nelle condizioni di competere ad armi pari. Non solo per una questione di etica, perché ben sappiamo che nel mercato l’etica ha colori che spesso, e purtroppo, impallidiscono. Ma semplicemente perché un mercato in salute è il loro primo interesse. (g.g.)