Mercoledì, 20 Dicembre 2017 00:00

E se dall'America, oltre al Black Friday, importassimo anche i sorrisi dei commessi?

Sono spesso falsi, quei sorrisi, è vero. Ma meglio falsi che assenti

Diciamolo: la vita del commesso è fatta anche di consigli per gli acquisti a visitatori che, poi, non comprano.  Un avventore che non compra è frustrante, ma la cosa più frustrante è quando non torna. Quando invece si fa bene il proprio lavoro (e se si hanno i prezzi e i prodotti giusti ovviamente), il cliente che ha chiesto consigli una volta, torna per acquistare la volta successiva.

 

E, fidatevi, non esiste PROMO che batta lo stupore di un cliente che viene trattato con garbo e gentilezza e viene consigliato per il meglio in maniera disinteressata e con professionalità. Il cliente tornerà, certo, perché il prodotto che cercava è in promozione, ma cercherà VOI che gli avevate fatto buona impressione, per COMPRARE.

 

E’ quando si dice “ho comprato bene”. 

 

Con questa frase, “in quel posto si compra bene”, non si fa solo una questione di prezzo. In una frase TUTTA ITALIANA, seppure non da Accademia Della Crusca, quando si dice “si compra bene” si intende una miscellanea di cose: dal fatto che in quel posto ho trovato personale disponibile e competente, passando per esposizione dei prodotti curata fino ad arrivare al sorriso dell’ultimo addetto che ho visto prima di uscire. E’ un po’ come dire “ho mangiato bene” di un ristorante. Non si parla solo di cibo, ma di tutto il contesto.

 

Oggi che siamo quasi a Natale di sicuro non abbiamo molto tempo da dedicare ai clienti che hanno bisogno di consigli, perché quasi sempre in fila c’è una famigliola che sbuffa impaziente, con i bambini che frignano e il passeggino che ostruisce l’uscita di sicurezza del negozio. Lo so. E’ sempre così.

 

Tuttavia se le varie insegne si stanno chiedendo come stupire i visitatori dopo la buriana natalizia, il mio consiglio è di pensare invece a come valorizzare chi svolge, durante tutto l’anno, un lavoro eccellente di fidelizzazione. 

 

Nell’attesa di sdoganare la Festa del Ringraziamento o la domenica del Super Bowl, visto che ormai gli Stati Uniti fanno scuola, pensiamo a come importare i sorrisi e la gentilezza dei commessi americani. Spesso falsi, spesso dettati da una provvigione o da una gratifica di fine anno. Ma meglio falsi che assenti. 

 

Giovane Marmotta