Gentile redazione,
cosa pensereste se entrando in un negozio di elettronica vi capitasse di scorgere un cartellone da dove un baldo giovanotto o una avvenente signorina vi sorride sornione, mentre sopra la sua testa campeggia una frase vagamente surreale, ma inequivocabile: “Noleggia l'addetto!” oppure “Portati a casa un commesso!”? Uno slogan simpatico, quasi tenero... probabilmente è questo che pensereste, mentre la momentanea sorpresa cede il passo alla anestetizzata consapevolezza che la novità è l'ossigeno del commercio, dunque perché stupirsi? Anzi, credo che in molti, attratti dalle allettanti possibilità che una tale proposta offre entrerebbero per chiedere maggiori informazioni. E per “comprare”. Potrebbe essere questa la nuova frontiera del servizio, quell'energia pulita e a Km zero a cui le menti inaridite di chi si occupa di marketing ancora non hanno attinto? Oppure semplicemente ancora nessuno ha osato? Commesso, il prodotto sei tu, e poco importa se alle tue rimostranze ti verrà risposto che non sai cogliere l'innovazione, che fai il bene dell'azienda: margine a volontà, nessun fornitore con cui scornarsi, nessuna maggiorazione e zero costi di formazione, tanto quello che il cliente ti chiederà (spiegargli per filo e per segno come si usa la sua costosissima reflex, illustrargli tutti i programmi della lavatrice, configurargli lo smartphone e software annessi, collegare alla rete il 65” top di gamma) figuriamoci se tu già non sai farlo! O no? Ma attenzione, se a ciò aggiungiamo che l'addetto vendita dei tempi moderni è anche metà confidente e metà tuo migliore amico, e che – come piace pensare a qualche rampante uomo d'affari – il business non dorme mai, il rischio di diventare a norma di legge il “Fotografo prêt-à-porter”, il “Cambiatore ufficiale di canali” o lo “Stampatore di documenti infiniti” è pericolosamente alto.
Lettera firmata
Una provocazione, certo. Ma forse in pochi si stupirebbero.