Domenica, 21 Gennaio 2018 16:09

LETTERA - E se l’addetto si noleggiasse?

Una provocazione, certo. Ma forse in pochi si stupirebbero.

Gentile redazione,
 
cosa pensereste se entrando in un negozio di elettronica vi capitasse di scorgere un cartellone da dove un baldo giovanotto o una avvenente signorina vi sorride sornione, mentre sopra la sua testa campeggia una frase vagamente surreale, ma inequivocabile: “Noleggia l'addetto!” oppure “Portati a casa un commesso!”? Uno slogan simpatico, quasi tenero... probabilmente è questo che pensereste, mentre la momentanea sorpresa cede il passo alla anestetizzata consapevolezza che la novità è l'ossigeno del commercio, dunque perché stupirsi? Anzi, credo che in molti, attratti dalle allettanti possibilità che una tale proposta offre entrerebbero per chiedere maggiori informazioni. E per “comprare”. Potrebbe essere questa la nuova frontiera del servizio, quell'energia pulita e a Km zero a cui le menti inaridite di chi si occupa di marketing ancora non hanno attinto? Oppure semplicemente ancora nessuno ha osato? Commesso, il prodotto sei tu, e poco importa se alle tue rimostranze ti verrà risposto che non sai cogliere l'innovazione, che fai il bene dell'azienda: margine a volontà, nessun fornitore con cui scornarsi, nessuna maggiorazione e zero costi di formazione, tanto quello che il cliente ti chiederà (spiegargli per filo e per segno come si usa la sua costosissima reflex, illustrargli tutti i programmi della lavatrice, configurargli lo smartphone e software annessi, collegare alla rete il 65” top di gamma) figuriamoci se tu già non sai farlo! O no? Ma attenzione, se a ciò aggiungiamo che l'addetto vendita dei tempi moderni è anche metà confidente e metà tuo migliore amico, e che – come piace pensare a qualche rampante uomo d'affari – il business non dorme mai, il rischio di diventare a norma di legge il “Fotografo prêt-à-porter”, il “Cambiatore ufficiale di canali” o lo “Stampatore di documenti infiniti” è pericolosamente alto.
 
 
Lettera firmata