Un mal di testa da notte prima degli esami. Dove ci giriamo troviamo una promozione “imperdibile”, ti regalo questo, ti regalo quest’altro, taglio prezzo, sottocosto, 3x2, 6x4 e via con le tabelline delle “offertissime”. Dall’inizio dell’anno, per non dire dai mesi precedenti, è una solfa continua, costante, assordante. Ma forse in queste ultime settimane si è raggiunto il picco. Finita una promozione sotto con l’altra. Come polli in batteria. E il mal di testa aumenta. Qualche operazione promozionale ha avuto successo? Per quanto ne sappiamo, no. Addirittura alcuni soci di note insegne (non è una supposizione, ma una notizia) si sono rifiutati di comunicare ai loro clienti finali che era in corso quella tal operazione. E questo la dice lunga sulla solidità dei gruppi dis-organizzati. D’altronde il mercato è quello che è: piatto. Non perché sia in atto una crisi ma perché il mercato è questo. O, meglio, è questo se facciamo a gara a comunicare ai consumatori finali tutto fuorché ciò di cui hanno - o avrebbero - più bisogno: i prodotti. Prodotti che non si conoscono, non si sa quali benefici apportino, in pratica “non esistono”. Esiste lo sconto. Su cosa? Boh.
Ci guardiamo l’ombelico da anni e mentre lo facciamo non sappiamo più chi entra nei negozi. Tanto gli sbattiamo sotto il naso il volantino valido in quella manciata di ore e tanti saluti alla logica “omincanale e consumer-centrica”. Tutta colpa di Internet? Ma figuriamoci: piuttosto il web ci aveva offerto una straordinaria occasione per passare ai raggi x difetti ed errori del canale tradizionale. L’abbiamo fatto? Quando mai. Noi siamo infallibili. Sì, qualcuno ogni tanto chiude e porta i libri in tribunale. Ma è capitato a lui, a me non può capitare. E abbiamo continuato a guardarci l’ombelico. Riempiendo i magazzini dei negozi di prodotti in promozione (e dei regali). Entri nei punti vendita e cosa ti propongono? Il volantino. Di quei prodotti bisogna pur disfarsi (e dei regali).
Serve puntare sulle risorse umane? Ovviamente no, se costoro si devono limitare a vendere il volantino. Questo lo potrebbe fare anche nostra nonna tra un uncinetto e l’altro. Poi per sbaglio alzi la testa e dai un’occhiata in altri settori e ti accorgi che nel food l’arrivo del terrore dei discount, Aldi, sta inducendo i suoi concorrenti a rilanciare sul miglioramento dei negozi e delle condizioni di lavoro. In pratica, rilanciano sulla qualità. Che nel nostro settore viene seppellita sotto quintali di carta da volantino, nonché sotto costosissimi spot tv che non servono. Ma noi siamo infallibili.