Gentile redazione,
vorrei iniziare con lo scusarmi se non ho inserito i miei riferimentii, ma il tema che andrò a toccare è alquanto delicato.
Lavoro in un negozio di una nota catena di elettronica di consumo. Ormai da anni sono stati introdotti servizi a contorno dei prodotti fisici per cercare di aumentare i margini di guadagno; tra questi servizi i più conosciuti sono le polizze assicurative sui prodotti acquistati.
Ovviamente tali servizi devono essere venduti con insistenza dagli addetti dei vari settori/reparti, tuttavia non sempre la vendita viene portata a termine.
In questo scenario accade spesso che vengano attuate pratiche verso i clienti a mio modestissimo parere a dir poco censurabili.
Nel mio negozio, in giorni poco proficui per la vendita dei “servizi”, si preferisce non vendere i prodotti se il cliente non sottoscrive la polizza, e questa linea guida viene proprio introdotta e messa in atto dal direttore.
Sia chiaro: questa non è l’unica strategia, ma per non espormi troppo mi fermo su questa, ritenendola la cosa più senza senso che un negozio di elettronica possa fare.
Nel mondo moderno e super connesso in cui siamo, il cliente ha la possibilità di acquistare persino senza muoversi da casa e pertanto proprio non riesco a capire come certi “personaggi” abbiano il coraggio di mandare via 3, 4, 6, 7 e più clienti ogni giorno, in alcuni casi, e perdersi una bella fetta di fatturato.
Proprio non riesco a capire come evitare di vendere un prodotto privo di servizio possa essere considerato positivo per un negozio..
Riuscite a spiegarmi?
Mario
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Buongiorno a lei,
ogni tanto riceviamo queste segnalazioni. Gli episodi che lei descrive sono difficili da spiegare e impossibili da giustificare. Purtroppo in certe insegne la competizione tra punti vendita è portata così all’esasperazione che lo store manager perde di vista il suo ruolo e quello del negozio. E si arriva ai paradossi controproducenti di cui lei stesso è stato testimone. A noi appaiono comportamenti autolesionisti che i vertici dell’insegna dovrebbero scoraggiare. Però accade che a loro volta quei vertici debbano raggiungere risultati in tempi brevi e talmente elevati da indurli a chiudere un occhio su certi comportamenti. E la frittata è fatta. (g.g.)