Gentile redazione,
sono Paola Vaccari, co-titolare di uno storico negozio di elettrodomestici a insegna “Vaccari Elettrocasa” che si trova a Crevalcore, in provincia di Bologna.
Nati nel 1949 come negozio di famiglia, oggi siamo rivenditori di grandi e piccoli elettrodomestici che da oltre 72 anni presidiano il territorio con fatturati e clientela ottimi. Vi contatto perché, come tante altre piccole attività, siamo oramai vicini alla pensione e purtroppo il nostro personale non ha voglia di proseguire e rilevare l'azienda poiché ritiene che ci sia troppo da lavorare. A me appare una argomentazione assurda, ma è così.
Vorrei tanto passare la nostra passione a qualcuno in grado di portare avanti la nostra attività, aiutandolo nell’apprendere come si cura il cliente, la serietà con i fornitori, la collaborazione con i tecnici, la conoscenza dei prodotti, ed affiancare - quella passione - alle capacità di menti giovani capaci di aggiungere freschezza e competenze innovative.
Mi piacerebbe poter far conoscere ai giovani che i negozi di vicinato e sopratutto il settore del bianco e bruno, sono attività ancora forti e che possono crescere molto se solo avessero la forza e la voglia di lavorare sodo. Sembra inverosimile che attività sane come la nostra, al momento della pensione dei titolari, debbano chiudere i battenti perché non si riesce ad avvicinare i giovani ai negozi, aiutandoli a diventare autonomi anziché dipendenti di catene dove il lavoro resta spesso un dovere senza passione.
Se penso che in 72 anni abbiamo superato con soddisfazione tanti momenti complicati - dall'apertura dei primi mercatoni fino ad arrivare al mondo di Amazon - sempre e solo puntando sul valore del prodotto e il contatto umano. Abbiamo sempre scelto di non buttarci nella mischia di volantini e offerte promozionali (cosa che invece i gruppi d'acquisto continuano a voler imporre) perché noi che siamo al fronte e a diretto contatto con le persone, ci siamo resi conto che esiste un mercato di clienti che cercano affidabilità, consigli e tranquillità in occasione dell'acquisto di un elettrodomestico, sapendo benissimo che lo utilizzeranno per anni, e bene.
Il vostro giornale è un grande riferimento per il nostro settore e chi meglio di voi può aiutare questa unione tra vecchi e nuovi professionisti della vendita per evitare la chiusura di aziende sane, anche se piccole, che nel mondo dell’eldom hanno ancora tanto da dire?
Paola Vaccari
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Cara Paola,
la sua è una lettera che solo apparentemente trasmette sconforto. In realtà, è intrisa di una forza straordinaria. Di quella forza che solo chi non conosce il mercato e in particolare il retail italiano tradizionale ritiene essere scomparsa da tempo. Una balla colossale, e lei con parole nette, semplici e chiare lo dimostra. Anzi, ciò che lei scrive rappresenta un vero e proprio Manifesto (sì, con la lettera maiuscola) in favore della piccola impresa. Che non è affatto morta. Al contrario: è viva e vegeta, e lo continuerà ad essere. Nonostante tutto e nonostante coloro che si fanno spaventare da rischio e fatica. Paure che sono ben presenti nella nostra società, sia chiaro. E qui il discorso si farebbe lungo.
Non so se noi siamo realmente un punto di riferimento per il mercato, benché in molti ce lo dicano e dunque prima o poi correremo il rischio di crederci. Ciò di cui sono certo, invece, è che noi continueremo a sottolineare quanto sia importante il ruolo del rivenditore, il ruolo di chi sta in negozio e parla direttamente con i consumatori. La sfida è solo e soltanto lì. Nella sensibilità e nella passione di chi per il solo fatto di stare in negozio garantisce un servizio. Prodotti e prezzi si possono trovare dovunque; una persona realmente a tua disposizione e competente, no. (g.g.)