Secondo i numeri della Banca d’Italia, nel 2020 le famiglie italiane hanno messo da parte 126 miliardi, contro i 47,7 risparmiati nel 2019. Questo trend è continuato nel 2021, a causa delle restrizioni e di un sentiment negativo dei consumatori. Oggi, che si è tornati alla normalità e le persone hanno tanta voglia di cenare fuori, viaggiare e togliersi qualche sfizio, si sta abbattendo la scure dell’inflazione sui consumi.
A giugno, l'indice dei prezzi è aumentato del 9,1% rispetto all'anno precedente, il tasso più consistente degli ultimi quattro decenni. L’aumento del costo dell’energia sta facendo balzare verso l’alto i prodotti più disparati, dal burro al taglio di capelli, ma non tutto sta salendo: smartphone e TV, ad esempio, sono molto più economici di un anno fa.
Il calo di questi prezzi è in funzione del calo della domanda. Molti prodotti di elettronica di consumo sono più economici (o comunque stabili) rispetto al 2021 grazie agli sconti aggressivi dei rivenditori che si sono assunti il costo del rialzo. Negli USA, l’hot-dog di Costco - grande catena di ipermercati - è diventato l’emblema di questo fenomeno. Il costo del famoso panino con il wurstel tanto apprezzato dagli americani, è fermo al palo di 1,50 dollari dal 2016. Nel frattempo, se si considerano tutti gli aumenti di questi anni, dovrebbe costare al pubblico 5,22 dollari. [fonte WSJ]
Il nostro retail – ovviamente - non può assorbire in toto l’aumento dei prezzi dell’elettronica di consumo, ma il fatto che molti italiani spendano di più per gli alimentari e per l’energia, li costringe a riservare una fetta di portafoglio minore agli elettrodomestici. Questo porta ad una maggiore pressione promozionale, per cercare di tenere in alto i fatturati, a discapito di una nuova erosione del margine. Anche le nostre aziende, tuttavia, hanno “messo da parte” qualche risparmio durante i mesi della pandemia, cosa che dovrebbe rasserenare manager e azionisti: non è sempre Natale, anche se a molti piacerebbe.
L’inflazione raffredda gli animi dei consumatori e fa paura agli investitori che temono l’inizio di una recessione. A questo si aggiunge la crisi delle materie prime e la scarsa disponibilità di prodotto. Ma non è detto che tutte queste notizie portino ad uno scenario disastroso: anche se potrebbe sembrare un paradosso, infatti, molti economisti sostengono che proprio una recessione ci salverà dal continuo rincaro dei prezzi e dai colli di bottiglia della produzione, rallentata dalle restrizioni anti-Covid. L’inflazione sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie praticamente ovunque nel mondo, ma se tutti stanno male, alla fine la domanda complessiva si indebolirà, e l’offerta dovrà adeguarsi. Compresa quella dell’energia.
Tornando a guardare il nostro giardino, anche durante i mesi della pandemia sono state fatte le solite offerte strampalate, quando le code di fronte ai negozi avrebbero suggerito di ridurre la pressione promozionale, figuriamoci cosa succederà adesso. Ci prepariamo ad una nuova stagione di sconti e ribassi, nella quale regalare una bicicletta o un monopattino non sarà abbastanza, dato che i consumatori sono già assuefatti a questo genere di promozione.
Canta Vasco Rossi: “Non si può spingere sempre l’acceleratore” e sono anni che noi lo cantiamo a squarciagola, inascoltati. Mentre gli uffici acquisti stanno cercando di scavare nei fondi di magazzino per preparare il Black Friday 2022, confidiamo che la mancanza di prodotto faccia rinsavire improvvisamente i rivenditori che, salvando i margini trafitti dai continui tagli prezzo, potrebbero finalmente accontentarsi di vendere meno, ma meglio. (g.m.)