Giovedì, 15 Dicembre 2022 16:48

Il retail del cambiamento: omnicanale, circolare e inclusivo

Le strategie di medio e lungo periodo emerse dal Rapporto Strategico 2022 della Community Retail 5.0 cui aderiscono le principali insegne distributive del nostro settore.

Stiamo affrontando un periodo senza precedenti, in cui si sono verificati cinque fattori di crisi mai manifestatisi contemporaneamente e inimmaginabili fino a poco tempo fa: pandemia, conflitto in Ucraina, esplosione dei costi energetici e logistici, interruzione di alcune filiere di approvvigionamento e impennata dell’inflazione. Al centro di questa “tempesta perfetta”, anche il retail specializzato è chiamato ad un ripensamento delle strategie di breve e medio periodo per continuare a garantire la crescita e la sua rilevanza all’interno del sistema economico. È quanto emerge dal Rapporto Strategico 2022 della Community Retail 5.0 (seconda edizione), la piattaforma multi-stakeholder a cui aderiscono, tra gli altri, Euronics, Expert, Media World, Mondo Convenienza, Trony e Unieuro. 

La distribuzione specializzata dovrà adattare i propri modelli di offerta, tenendo in considerazione l’età media della popolazione progressivamente più alta (entro il 2050 le persone di 65 anni e più potrebbero rappresentare il 35% del totale mentre i giovani fino a 14 anni solo l’11,7% del totale) e le famiglie sempre meno numerose, e rendere operativo un cambio di visione che ponga le persone al centro (“Società 5.0”). 

La filiera estesa del retail specializzato ha del resto un peso economico e sociale largamente più alto, per il Paese, di quanto non venga percepito, sostenendo il 13,7% del PIL italiano con le sue oltre 500mila aziende. I numeri parlano chiaro: un fatturato di 450,6 miliardi, un valore aggiunto di 100,9 miliardi e investimenti pari a 9,7 miliardi (quasi il 10% del totale degli investimenti privati in Italia). 

La transizione del settore verso un modello 5.0, che metta al centro il benessere degli individui e delle comunità, si fonda su tre pilastri: omnicanalità diffusa, sostenibilità ed economia circolare, inclusione e attrazione di capitale umano qualificato. Sono queste le basi su cui si fonda la nuova prova di cambiamento della nostra distribuzione. La combinazione vincente di questi tre elementi sarà possibile grazie al rafforzamento dei modelli di partnership lungo la filiera. Per le aziende è infatti strategico sviluppare nuove forme di collaborazione, anche cross-settoriali trovando nuove modalità per fare sinergia e massa critica e superare la frammentazione di alcuni comparti. 

Il settore del retail specializzato può essere inoltre promotore di un nuovo paradigma di relazione con il consumatore, passando dall’integrazione tra canale fisico e digitale a una omnicanalità diffusa, che aggiunge anche il canale virtuale, a partire dal Metaverso, estensione del canale digitale verso un nuovo mondo virtuale in cui i consumatori possano conoscersi, interagire e vivere esperienze immersive. Il mercato del Metaverso ha registrato un valore globale pari a 500 miliardi di dollari nel 2020 e, secondo Bloomberg, entro il 2024 potrebbe arrivare a quota 800 miliardi di dollari, con una crescita annua  oltre il 13%. Su questo piano emerge la necessità di investire da parte degli operatori del settore, al fine di prepararsi per tempo al futuro del commercio in questo spazio virtuale. 

Il retail specializzato non è esente dagli stimoli e dalle richieste di consumatori ed istituzioni. Il 34% dei consumatori ritiene che esso dovrebbe ampliare l’offerta di prodotti con packaging sostenibile e il 25% dei consumatori richiede interventi per migliorare la sostenibilità dei punti vendita. Intanto, nel gennaio 2022 la Commissione Europea ha introdotto il «Right to repair», cioè il diritto di riparare un prodotto indipendentemente dal periodo di garanzia. Questa nuovo concetto intende favorire la possibilità da parte del consumatore di riparare i prodotti in suo possesso, allungandone la vita utile e disincentivando l’acquisto di nuovi prodotti. In questo contesto il trade, cerniera tra produzione e consumo, non può che svolgere un ruolo fondamentale nella transizione sostenibile e nella promozione di modelli di economia circolare. 

In quanto abilitatore del nuovo modello di società 5.0, il trade specializzato è chiamato a rispondere a una duplice sfida: posizionarsi come un punto di riferimento sociale nei confronti dei consumatori e affermarsi come un datore di lavoro attrattivo verso i giovani talenti. La seconda edizione della Community Retail 5.0 ha inoltre elaborato un’“Agenda per l’Italia” che parte da una strategia nazionale per tutta la filiera del retail specializzato e punta a mettere a fattor comune i contributi di tutti i suoi attori per intervenire con urgenza sui fattori ostativi e valorizzare quelli acceleratori per lo sviluppo della filiera del retail in Italia.