Lunedì, 11 Luglio 2011 00:00

Cottura, voglia di macchine di qualità

Ma ancora in troppe case si trovano piani privi della valvolatura che garantisce sicurezza

Nel settore del grande elettrodomestico per la cottura, il consumatore sta privilegiando il prodotto di fascia alta. Gli incentivi del 2010 alle macchine in classe A sono indubbiamente alla base di questa tendenza. Un’altra considerazione “pesante” è che il design ha decisamente aumentato la sua capacità di attrazione. Il coperchio in vetro anziché in lamiera, per esempio, cambia faccia al prodotto e il consumatore lo apprezza. Tuttavia c’è un aspetto che mantiene intatta la sua grande capacità di persuasione verso il cliente finale: esiste una larga fetta di utenza che a casa utilizza apparecchi senza la valvolatura del piano cottura, oggi obbligatoria. L’incentivo dello scorso anno aveva anche questo obiettivo: portare nelle case degli italiani cucine più sicure. Grazie alla valvolatura, se la fiamma si spegne per una qualche ragione, l’erogazione del gas si interrompe automaticamente. Pur in assenza del finanziamento, la sicurezza dovrebbe essere utilizzata di più come stimolo all’acquisto. Soprattutto in questi momenti di mercato, il consumatore - già molto restio a entrare nei punti vendita - è portato a privilegiare la sostanza, la concretezza nel prodotto. Cosa c’è di più concreto, allora, che portarsi a casa una cucina sicura per buttare quella vecchia che non offre sufficienti garanzie da questo punto di vista?

Ricette preimpostate

Scorrendo le caratteristiche che a nostro avviso rendono di qualità una cucina, citiamo il forno ventilato, sia nella versione elettrica che in quella a gas. La ventilazione consente di preparare contemporaneamente più pietranze approfittando dell’uniformità del calore in tutte le parti della cavità interna. In pratica, si evita il problema di trovare piatti ben cotti solo da una parte e meno cotti in altre parti. La ventilazione, nel forno a gas, è giunta molto più tardi rispetto alla versione elettrica per motivi puramente tecnologici. La fiamma ha il brutto difetto di spegnersi se c’è aria. Problema che oggi è stato risolto. Sempre più consumatori sono attratti dalla cucina buona e sana. I forni che riescono ad abbinare la funzione vapore e l’aria calda soddisfano questa esigenza. La crisi economica spinge le persone a investire nella propria abitazione. Pertanto il desiderio di circondarsi di prodotti in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita al suo interno diventano più attraenti. Anche la semplicità d’uso si eleva a forte argomentazione per l'acquisto.  La serie di ricette preimpostate nella macchina tolgono ogni dubbio al consumatore finale: in definitiva, basta spingere un tasto.

Far passare gli odori

Tornando alla funzione vapore, è bene sottolineare che si tratta di una modalità che - quando ci si trova a cucinare più piatti contemporaneamente - impedisce che gli odori passino da una pietanza all’altra. Pertanto è possibile cucinare un intero pasto, dal primo fino al dessert. Le temperature esterne vanno tenute molto basse, soprattutto quando in famiglia ci sono bambini. Le migliori aziende fanno ricorso a diversi termini: “terzo vetro”, “porta fredda” (anche se è improprio) e altro. Il risultato finale deve essere lo stesso: rendere sicure le operazioni di apertura e di estrazione delle teglie.      

Problema dimensioni interne

Le aziende che si concentrano nella fascia medio-alta del mercato prestano particolare attenzione alle dimensioni della muffola, vale a dire della cavità interna. Se il consumatore cerca una 90x60, per esempio, evidentemente vuole una cavità ampia. Il problema è che i marchi di basso livello a volte tradiscono le attese del cliente. Nel senso che le dimensioni esterne non coincidono con quelle interne, più piccole. E ciò a causa delle difficoltà di raggiungere la classe A. Realizzare una muffola più piccola significa poter raggiungere con maggiore facilità le temperature richieste utilizzando resistenze meno potenti. Ma le attese di spazio vengono tradite.