Con la collezione di frigoriferi Fab, Smeg ha ormai da tempo abituato il suo pubblico ad un uso del colore come elemento progettuale, al pari della forma e dei contenuti tecnologici. Approccio di successo che ha sovvertito la classica associazione freddo/grigio/acciaio a favore delle personali interpretazioni di chi sceglie un Fab colorato: sentirsi trasportati a ritroso nel tempo con le cromie tipiche degli anni ’50, oppure muoversi in una cucina, centro vitale della casa, per cui sono perfetti il rosso e l’arancio. Smeg si è poi avventurata in zone di confine rispetto al puro design, immaginando un pubblico sensibile ad altri stimoli: la moda nella versione Fab Denim, il lusso dichiarato in oro e Swarovski, la stravaganza di una passione personale per il mondo anglosassone con il Fab Union Jack.
Decoro astratto
All’interno di una gamma che ad oggi conta 20 varianti ed è sempre in progress, è ora giunto il momento di dar spazio al mondo dell’arte e dell’architettura, ambiti culturali rispetto ai quali, nella sensibilità di Smeg, non si può prescindere nel progettare un elettrodomestico di design. Il periodo a cui si è scelto di fare tributo è il Neoplasticismo con i suoi celeberrimi esiti pittorici. Ecco quindi, come un tableau, il Fab Multicolor vestito di un decoro astratto, una geometria di linee ortogonali nere con campiture di colori pieni e forti alternati al bianco. Una facciata tra il matematico ed il concettuale, attorno alla quale ci si può immaginare una casa intera ispirata alle avanguardie moderniste del ‘900: tra volumi dedicati alla grafica pubblicitaria che da quel periodo ha preso spunto, sedute di grandi maestri del design come Rietveld e le pareti con la perfezione formale e l’equilibrio di una Composizione.