Beurer in Italia raggiunge il traguardo dei quindici anni di attività, periodo nel quale si è affermata nel mondo del “medical”, vale a dire i prodotti elettromedicali. Un segmento che vanta ancora grandi potenzialità nel retail dell’elettrodomestico, ma che Beurer ha avuto il merito di lanciare e consolidare. Ma Beurer significa anche beauty, benessere, fitness e baby. Tre lustri che hanno visto alla guida dell’azienda l’amministratore delegato (e fondatore) Fabrizio Cassata. Eccolo di fronte a noi.
Cassata, presentiamo Beurer e le tappe segnate per lo sviluppo del brand nel nostro Paese.
“Spegnere 15 candeline in qualità di prima filiale - per dimensioni e storia - dell’ultracentenario marchio tedesco di tecnologia applicata alla salute è veramente un bel traguardo. Chi ci conosce sa che contiamo un catalogo con più di 500 prodotti, e che ci siamo sempre contraddistinti per il nostro DNA Medical. Tre lustri fa, in un canale in cui la categoria salute e benessere era ancora trattata con poca convinzione dal trade, siamo riusciti a ritagliarci uno spazio preciso nella mente dei consumatori. Eravamo, e siamo tuttora, ‘quelli con il camice bianco’. A fine 2015 l’acquisizione dello storico marchio italiano di elettromedicali Medel, leader nel canale farmaceutico, ci ha consentito di consolidare quella competenza, confermata dalla nascita di Active Action, realtà in forte espansione nella telemedicina: un nuovo servizio che, sfruttando la collaborazione dei farmacisti in alternativa alla prestazione ospedaliera, applica ai pazienti dispositivi in grado di monitorare diversi parametri cardiaci, come il tracciato ECG e la pressione arteriosa fino a 72 ore (holter), o la percentuale di ossigeno nel sangue, utile per la diagnosi delle apnee notturne. Siamo stati anche tra i primi player a connettere i dispositivi per il monitoraggio della salute allo smartphone grazie all’app HealthManager, che permette di trasmettere i propri dati al medico in pochi clic o di avere un quadro del proprio stato di salute tramite responsi derivanti da avanzati algoritmi di AI”.
Quale sarà il vostro prodotto di punta per il 2024?
“Come ogni anno stiamo preparando più di 10 nuovi lanci. Segnalo il misuratore di pressione BM 53 col bollino ‘Made in Europe’ e tripla misurazione (foto sotto). Basta un clic per eseguire tre misurazioni consecutive della pressione, come consigliato dai cardiologi. Il dispositivo mostra sullo schermo la media delle tre misurazioni, segnala eventuali fibrillazioni atriali o errori di posizionamento sul braccio. Con la inedita funzione Scan & Save i valori vengono acquisiti dall’app attraverso una foto dello schermo del misuratore, senza complicati abbinamenti Bluetooth”.
Avete anche ampliato lo stabilimento in Ungheria.
“In una fase di grandi incertezze geopolitiche stiamo lavorando per portare la produzione strategica, come quella Medical, in Europa. Questo ci consente di dipendere sempre meno da manufacturer terzi asiatici, aiutandoci a marcare con forza i concetti del made in Europe e della qualità dei nostri prodotti nel mondo, elementi che accrescono la nostra brand reputation. Al tempo stesso, con la produzione ungherese puntiamo a ridurre l’impatto ambientale in termini di CO²”.
Quali sono le esigenze del consumatore nel medical?
“Dopo anni di esperienza, possiamo dire che esistono diverse variabili ed esigenze che guidano le scelte dei clienti medical. La loro combinazione delinea profili che in modo un po’ giocoso abbiamo identificato così:
➜ L’investigatore: estremamente sensibile al prezzo.
➜ Il san Tommaso: la sua priorità è la facilità di lettura.
➜ Il tuttofare: molto pratico, per niente influenzato dal design.
➜ Il social: curioso e aperto alle novità.
➜ L’apprendista medico: per lui più sono i parametri sotto controllo e meglio è.
➜ L’esteta tech: dà importanza alle tendenze e all’estetica perché ‘anche l’occhio vuole la sua parte’.
La nostra ampia offerta è stata studiata proprio per rispondere alle necessità di tutti questi consumatori. Nessuno escluso”.
Lo stabilimento di Beurer appena ampliato si trova a Veszprém, in Ungheria. Occupa un’area di 41.706 metri quadrati e conta otto edifici, con una superficie totale di 11.900 mq .