Da un anonimo imballo di color nero lucido estraiamo lo Xiaomi Mi 8. Nella foto della confezione che abbiamo scattato, l’8 rovesciato sembra più il simbolo di infinito, e in effetti ci è sembrata infinita l’attesa di trovarlo nei negozi. Lo smartphone flagship 2018 di Xiaomi si presenta estremamente piacevole al tatto, leggero e liscio. Molto liscio. Per fortuna nella confezione troviamo la custodia in gel, che aumenta il grip nella presa. Non sono in dotazione, invece, gli auricolari. Ma siamo sinceri: chi ha mai utilizzato gli auricolari presenti nelle confezioni?
La prima cosa che ci colpisce è l’immensità dello schermo. Quasi il 90% della parte frontale è superficie visibile. Un display Amoled da più di 6 pollici racchiuso nel palmo della nostra mano. Le dimensioni non sono tanto differenti da un iPhone X o un Huawei P20 Pro. Ma ci sembra più leggero di questi modelli. La tacca superiore dello schermo - dove risiedono fotocamera frontale, flash e sensori di prossimità - è veramente sottile. Sul lato inferiore non troviamo pulsanti virtuali di navigazione: questo contribuisce ancor di più alla visione panoramica. Lo smartphone si comanda con i gesti. Scorrendo con il dito dal basso verso l’alto si torna alla schermata principale, sfogliando a destra o sinistra si va avanti o indietro e scorrendo dal centro verso il basso vedremo le applicazioni residenti in memoria. Ma i nostalgici dei ‘pulsantini’ non si dovranno preoccupare: la consueta barra di navigazione è riattivabile tramite menu.
Sempre nel menu, un po’ troppo nascoste per i nostri gusti, troviamo le funzioni di registrazione del viso in 3D e di migrazione dei dati.
Il riconoscimento del volto avviene tramite infrarossi. È estremamente preciso anche in condizioni di luce scarsa. Ci è sembrato molto più rapido rispetto ad iPhone X, ed è comodissimo sbloccare il cellulare semplicemente guardandolo, senza dover cercare a tentoni il sensore di impronta digitale.
Il software di migrazione dei dati si chiama Mi Mover. Con questa semplice applicazione sarà possibile passare dal vecchio cellulare, di qualunque marca esso sia, al nuovo Xiaomi senza particolari traumi. Seguendo le semplici istruzioni verranno importati in pochi minuti foto, video, contatti della rubrica, ma anche registro chiamate, appuntamenti e layout della schermata principale (ovvero come siamo abituati a mettere le varie icone, lo sfondo, etc..). Come dicevamo, questa funzionalità è nascosta all’interno del menù del dispositivo. Si tratta di un limite. Vero è che gli appassionati di questo brand lo acquistavano fino a pochi mesi fa direttamente dalla Cina e manipolavano il software per installare la versione ‘Global’ della ROM, ma per entrare di prepotenza nel mass market i programmatori Xiaomi dovranno fare un piccolo sforzo in più per renderlo user-friendly.
Non si può parlare di Mi 8 senza parlare della sua doppia fotocamera da 12 MP (x2) con sensore Sony, intelligenza artificiale e zoom ottico. Dalle prove che abbiamo avuto modo di fare, gli scatti sono risultati sempre nitidi, anche in condizioni di scarsa illuminazione. Con l’intelligenza artificiale, Mi 8 riconosce più di 200 scene, dai bambini agli animali, dalle città di notte ai paesaggi al tramonto. E corregge automaticamente i valori della fotocamera per creare scatti indimenticabili. Anche i selfie, con 20 MP di risoluzione e funzione 3D Beauty, hanno reso bello ciò che bello non è.
Sottoponendo lo smartphone al banco di prova di AnTuTu (che, ricordiamo, è l’applicazione per testare le specifiche tecniche e confrontarle con quelle dei cellulari in circolazione) otteniamo un valore di 285.204, superiore addirittura a Oppo Find X, recensito nei giorni scorsi. Un valore che gli consente di vincere sul 93% di smartphone sul mercato. Merito del processore Snapdragon 845 unito ad una interfaccia utente ottimizzata che sfrutta meglio le memorie, da 128 Gb di ROM e 6 Gb di RAM. Se, poi, scendiamo nel dettaglio, la CPU si mette dietro il 93% di concorrenti mentre la GPU addirittura il 96%. Per quanto riguardo la prestazione della memoria, Mi 8 batte solo il 56% dei competitor.
L’audio, seppure mono, risulta di buona qualità anche a volumi medio-alti. La temperatura della scocca è rimasta sempre accettabile, anche dopo la prova del benchmark. Per ricaricarlo, da zero a 100, ci sono volute 2h e 15’ con il caricabatteria da 2 A in dotazione.
Cosa ci piace:
La qualità delle foto è eccellente anche in notturna, l’intelligenza artificiale aiuta ad ottenere scatti magnifici senza il pensiero di impostare i valori della fotocamera.
Il display Amoled è luminoso e i colori sono caldi e brillanti; contando che ormai il telefono si guarda, più che portarlo all’orecchio, è un piacere per gli occhi.
Cosa non ci piace:
La configurazione iniziale va resa più amichevole per l’utente; il fatto stesso che lo sblocco del volto non venga proposto in fase di setup ci è sembrato un peccato. Idem per il software di migrazione dati.
La forma ricorda molto quella dei concorrenti, un pizzico di originalità in più non guasterebbe.
In conclusione possiamo dire che, con un prezzo consigliato di 529 euro, lo Xiaomi Mi 8 è un prodotto premium che sembra essere finito per sbaglio tra i prodotti di fascia media. Se avrete la fortuna di trovarlo, e se vi serve un buon cellulare, non possiamo che consigliarvelo.