Martedì, 08 Marzo 2022 12:20

Switch-off tv e Raee, ai piccoli negozianti un aiuto dal progetto Luoghi di Raccolta di Ancra

In questi giorni il problema della gestione degli apparecchi restituiti dai consumatori potrebbe tornare ai livelli di guardia.

Con lo switch-off dei tv, indubbiamente una opportunità sia per consumatori che per i rivenditori, rischia di riproporsi per questi ultimi però anche la necessità di gestire notevoli quantità di apparecchi televisivi riconsegnati dai clienti finali. Ormai da tempo Ancra, la storica associazione dei rivenditori specializzati in elettrodomestici ed elettronica di consumo, mette a disposizione dei propri associati il progetto Luoghi di Raccolta (LdR) per rendere più agevole da parte dei piccoli negozianti la gestione dei bonus del governo, dando loro anche la possibilità di portarsi a casa contributi in denaro. In pratica, un modo per consentire loro di non doversi sobbarcare chissà quali adempimenti burocratici e perdite di tempo, e in più guadagnando.

“Un progetto che nel 2021 ha riscontrato un successo ben oltre le aspettative - assicura Dario Bossi, segretario generale di Ancra - e che ci auguriamo di poter confermare anche per il 2022”.

Bianco & Bruno ha avvicinato due negozianti che hanno aperto un loro Luogo di Raccolta nei mesi scorsi. Ecco quanto ci hanno dichiarato in relazione ai risultati che hanno ottenuto, e non solo sul fronte dei tv.

"Guardi - mette in chiaro Piero Buscemi, titolare di due negozi storici nel pieno centro di Milano dedicati all'audio/video -, se durante le settimane scorse di bonus tv non avessi potuto contare sul nostro progetto dei Luoghi di Raccolta, non avrei saputo come fare. Letteralmente parlando. La risposta che abbiamo ricevuto dai consumatori finali in termini di restituzione di prodotto - aggiunge Buscemi - è stata talmente inaspettata che senza LdR ci saremmo trovati ad affrontare enormi difficoltà. Abbiamo ricevuto anche dei 60-65 pollici da smaltire, dunque apparecchi molto ingombranti".

"L'aspetto più importante riguarda la relazione con il consumatore finale - sostiene Giuliana Savoia, un punto vendita a Rovereto (Tn) -. Se pensiamo ai piccoli elettrodomestici, per esempio, poter ricordare al nostro cliente che ha l'opportunità di portarci il prodotto dismesso significa di fatto non solo garantirgli un servizio, che è quello di disfarsi di un prodotto che non usa più. Ma soprattutto vuol dire stimolarlo a entrare una seconda volta in negozio. Bisogna parlare al consumatore: i cartelli servono, ma non sono sufficienti. E' il dialogo a essere determinante".