Cara redazione di Bianco & Bruno,
sono Lara, commessa per scelta. Cosa rara al giorno d’oggi visto che ormai trovare del personale che voglia fare questo lavoro sembra sempre più complicato.
Nata in una famiglia di commercianti e cresciuta nei negozi di quartiere (dove ogni tuo cliente diventa un conoscente), da anni ormai lavoro presso un negozio della grande distribuzione e ogni volta che si parla di addetti alle vendite si pensa al sabato e alla domenica trascorsi al lavoro, a stare tutto il giorno in negozio per rispondere alle richieste “sempre più assurde dei clienti”.
Nessuno che guardi o parli di questo lavoro nei suoi aspetti migliori. Un lavoro dove ogni cliente è una conoscenza che ci regalerà una nuova esperienza e per questo non è mai noioso né ripetitivo. Un lavoro che ci insegna che prima di essere venditori bisogna sentirsi clienti, che prima di parlare bisogna saper ascoltare. Un lavoro che ti regala un confronto costante, con te stesso e con gli altri. E oggi (ieri, ndr) che è l’8 marzo è bello fare un augurio anche a tutte quelle donne impegnate nei negozi, che regalano sorrisi e gentilezza anche quando magari la loro giornata non è delle migliori, con l’augurio a ognuna di loro di cercare la chiave giusta per divertirsi lavorando (ed è possibile!!) e con la speranza che per quelle più ambiziose (come me) ci siano, in un futuro spero molto vicino, le stesse possibilità dei colleghi uomini, per conquistare posizioni di rilievo dentro i negozi.
Perché, diciamolo, si vedono ancora pochissimi direttori di negozio donna, idem come capo settore e credo che questo sia un grosso limite. Dicono che per noi sia più difficile, ma io non credo. Ho visto tanti uomini ricoprire ruoli non adatti a loro, senza passione né interesse e tante donne che ancora aspettano di veder riconoscere il proprio valore.
Grazie per tutti gli articoli interessanti che mi avete regalato, grazie per avermi fatto scoprire la PNL (che mi affascina particolarmente) e perché oltre ad informare, fate anche sorridere (non è cosa da poco).
Lara
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Cara Lara,
grazie di cuore della sua lettera. Un ringraziamento che nasce non tanto - o non solo - dalle parole che ci rivolge direttamente, che a noi fanno enormemente piacere beninteso. Ma soprattutto nasce dal messaggio positivo che abbraccia cosa significhi fare il commesso, o meglio, la commessa oggi. Dei problemi parliamo spesso, anche perché non mancano di certo. Parliamo meno degli aspetti piacevoli, stimolanti, che muovono la passione. Sebbene il nostro Nathan qualche volta lo abbia azzardato. Ecco, questi ultimi aspetti vengono meglio messi in luce a condizione di avere passione per ciò che si fa. E non a caso lei ha iniziato la sua riflessione sottolinenando che fa la commessa per scelta. Si vede e si sente.
Graziano Girotti