Giovedì, 14 Febbraio 2019 08:32

Il viaggio di Whirlpool, fatto di persone prima che di prodotti

Abbiamo messo il naso in una delle giornate di incontro con i clienti dell’incasso.

Sono due le notizie che ricaviamo dopo aver messo il naso in una delle giornate organizzate da Whirlpool Italia per incontrare faccia a faccia i clienti del settore incasso. Una compare nei comunicati stampa; la seconda no, ma è anche quella più importante. Almeno secondo noi. Partiamo dalla prima. E’ stata realizzata una nuova collezione di elettrodomestici a marchio Ariston unicamente dedicata al canale dei cucinieri. Il protagonista principale è il frigorifero combinato da 70 cm che offre 400 litri di capacità - incassato in una colonna larga 75 cm - e quindi un litraggio interno del 45% maggiore rispetto al frigorifero standard da 60 cm. Ovviamente anche gli altri brand del colosso americano, da KitchenAid a Whirlpool, da Hotpoint a Indesit, hanno sollevato il velo su quello che sarà il loro futuro immediato. Un futuro dove la qualità del prodotto in sé non può essere una variabile indipendente. Ma tutto questo rischierebbe di mantenere un profilo basso se non avessimo notato la seconda notizia, quella che non compare nei comunicati stampa. E la notizia sta nei manager, vale a dire in coloro che hanno il compito di dare un’anima a ciò che la loro azienda propone. Perché senza anima anche il più piccolo dei problemi diventa una montagna himalaiana da superare. Da poco, a guidare la squadra di Pero (sede dell’azienda, ndr), è stato chiamato un nuovo allenatore, Paolo Lioy. Gli allenatori si giudicano dai risultati: loro lo sanno bene. Le migliori intenzioni non saranno sufficienti a tenerli sulla panchina se non arrivano i risultati. Per ottenerli, questi risultati, è però necessaria una premessa essenziale: che la squadra sia fatta da buoni giocatori, che essi siano uniti, che abbiano entusiasmo e che sappiano tradurre sul campo le geometrie di gioco volute dal loro coach. Lioy è appena arrivato e di risultati è ancora presto per parlarne. Ma di solito, quando un nuovo allenatore debutta, si dice che fin da subito la sua mano si deve “vedere”. Se questo non succede, saranno guai. Ecco, noi quella mano cominciamo a vederla. La vediamo in una atmosfera molto rilassata tra i manager, la vediamo nei frizzi e nei lazzi che si scambiano a ogni occasione per stemperare eventuali tensioni e rendere al meglio, la vediamo in un entusiasmo che non ha nulla di finto, la vediamo anche in qualche numeretto che ci è stato presentato a proposito dei progressi fatti su terreni delicati come l’assistenza post-vendita. E’ il senso di squadra che ci ha colpito più di tutto e più di tutti, però. Whirlpool ha ripreso il viaggio e lo ha ripreso mettendo a posto i fondamentali, vale a dire una compagine motivata che sa quale strada battere. Vedremo se e come arriverà a destinazione. (g.g.)