Fra le tante e importanti, in questi giorni sono successe due cose che fanno riflettere e in qualche modo sono collegate. Da un lato la vicenda di ChatGPT, il noto sistema di intelligenza artificiale che il nostro Garante per la privacy ha bloccato ravvisando la mancanza di sufficienti garanzie in materia di protezione dei dati personali raccolti dal software e per l’assenza di ‘qualsivoglia filtro per la verifica dell’età degli utenti’, che dovrebbe essere maggiore di 13 anni. Vivace è il dibattito fra chi grida allo scandalo retrogrado e chi plaude al divieto, temporaneo peraltro. Più o meno nello stesso momento è stato inaugurato un locale, la pizzeria inclusiva ‘PizzAut’; la notizia è comparsa sulle prime pagine dei giornali per via di una straordinaria e illustre presenza, quella del nostro Presidente della Repubblica. Non che Mattarella si presti abitualmente a eventi del genere, c’è un motivo ben preciso: questa pizzeria fa parte di un innovativo modello di inclusione sociale: i ristoranti PizzAut - uno nell’hinterland milanese e quello appena inaugurato a Monza - sono interamente gestiti da ragazzi autistici, con il supporto di professionisti della ristorazione e dopo aver seguito un percorso di formazione professionale presso l’AutAcademy. Non solo, insieme alla formazione professionale e all’inserimento lavorativo i ragazzi autistici vengono aiutati a imparare a vivere da soli ‘così che ‘un domani non saranno costretti a un destino in istituto’. PizzAut ha dimostrato nei fatti quello che sembrava impossibile: rendere persone affette da questa disabilità in grado di condurre in autonomia una vita ’normale’. L’Intelligenza Artificiale, così potente, riesce a fare cose straordinarie come produrre testi, immagini, controllare macchine e chissà cos’altro, potrà essere utile anche per il mondo della diversità?
Enormi possibilità
In realtà AI (l’intelligenza artificiale) offre già molte opportunità a chi soffre di disabilità. Gli assistenti vocali hanno portato una rivoluzione nella vita degli ipovedenti. Tramite il controllo vocale queste persone possono essere sempre più connesse con il mondo, accedere ai contatti dello smartphone e avviare chiamate telefoniche, avere informazioni meteorologiche, fissare la sveglia, ascoltare musica, possono gestire lavatrici, lavastoviglie e apparecchi che integrano la tecnologia IoT (Internet delle Cose), aggirando così la barriera dei comandi via display touch.
L’Unione Italiana Ciechi ha attivato in collaborazione con Alexa (Amazon) il servizio ‘Edicola in voce’ che consente ai soci di ascoltare gratuitamente la lettura di una selezione di quotidiani e riviste, accedendo al servizio tramite comandi vocali. La casa intelligente può imparare le routine personali accendendo le luci o altri apparecchi in base alle abitudini, o regolando i termostati in base alle previsioni del tempo. Alcuni sistemi possono leggere testi sia stampati che scritti a mano, identificare un cartello stradale, descrivere il panorama circostante, segnalare la distanza per arrivare a un dato luogo, riconoscere le banconote, descrivere i colori o l’aspetto fisico di una persona e distinguere i volti amici.
Evodeaf è un software che consente la comunicazione fra persone udenti e non udenti. È dotato di AI in grado di tradurre in tempo reale parole pronunciate in gesti della lingua dei segni tramite un avatar che compare sul display di un dispositivo mobile (smartphone o tablet). Grazie a sistemi di Machine Learning, l’applicazione si evolve con l’uso, apprende e impara modi di dire, strutture e combinazioni delle frasi direttamente dagli utenti.
Il progetto A5 (Autonomie per l’autismo attraverso realtà virtuale, realtà aumentata e agenti conversazionali) sviluppato dal Politecnico di Milano insieme a due associazioni, ha messo a punto un sistema per aiutare le persone affette da disturbi dello spettro autistico (DSA) a comprendere e frequentare il mondo che li circonda e a eseguire correttamente attività come prendere i mezzi pubblici o andare in negozio, difficili da affrontare visto che contesti di affollamento - come le stazioni - sono particolarmente ansiogeni per le persone autistiche. L’applicazione è fruibile da smartphone, tablet e visori indossabili, integra tecnologie di realtà virtuale immersiva, realtà aumentata, agenti conversazionali, consente a queste persone di conoscere e allenarsi virtualmente ad affrontare situazioni nuove, come acquistare un biglietto o prendere un mezzo pubblico, stando in un ambiente protetto, e li assiste nell’esperienza reale. Il beneficio non è solo funzionale, ma anche emotivo, psicologico e di benessere generale. In questa fase la ricerca si è concentrata sulla mobilità negli spazi cittadini: la metropolitana, il treno, il supermercato, il museo, la biblioteca, l’ospedale, etc.
L’Intelligenza Artificiale può essere ‘brava’ come i promotori di PizzAut e molto utile per le disabilità umane, di qualsiasi natura esse siano, sempre che siano rispettate certe condizioni, evidenziate dal Forum Europeo sulle disabilità: solo se i sistemi verranno sviluppati tenendo conto fin da subito delle diversità e nel rispetto del diritto e non della discriminazione. Per contro, le soluzioni progettate senza contemplare le differenze umane, nel senso più esteso del termine, possono aumentare l’esclusione e l’emarginazione nei confronti di gruppi svantaggiati: disabili, donne, minoranze etniche, anziani, minori, etc. Ancora una volta, è l’uomo a scegliere. (l.c.)
Fonte:
PizzAut.it; Garante per la privacy; Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti - sezione territoriale di Torino; Informa disAbile Comune di Torino; Politecnico di Milano; Forum Europeo sulle disabilità (European disability Forum)