Venerdì, 27 Settembre 2019 08:49

"I nostri cento anni di innovazione"

Beurer, azienda tedesca ben nota nel settore dei prodotti per la salute e il benessere, taglia il traguardo del secolo di vita. "Ma il nostro catalogo, pur vastissimo - dice Fabrizio Cassata, amministratore delegato della filiale italiana, che a sua volta festeggia il decimo anno -  viene solo in parte adeguatamente sfruttato dal trade, soprattutto quello fisico". 

Fabrizio Cassata, amministratore delegato di Beurer Italia Fabrizio Cassata, amministratore delegato di Beurer Italia

Le aziende produttrici si distinguono in due categorie: quelle che parlano di innovazione e quelle che fanno innovazione. La tedesca Beurer (salute e benessere, i suoi terreni privilegiati) appartiene alla seconda per meriti conquistati sul campo. Se non fosse così non starebbe celebrando cento anni dalla fondazione, cui fanno da controcanto i dieci della filiale italiana. Anniversari impegnativi e un’effervescenza sul mercato mai banale. Condizioni decisive per invitare Fabrizio Cassata (foto a sinistra), il numero uno nel nostro Paese, a rispondere ad alcune nostre domande.

Storia e innovazione: un legame sempre forte per Beurer. E' così?
“La prima spinta innovativa, arrivando da un catalogo di prodotti certamente molto tradizionali come i termofori e le termocoperte, fu alla fine degli anni ’80 col lancio di una gamma di dispositivi destinata al sollievo per tutto il corpo. I lunghi inverni della Svevia già trent’anni fa suggerivano la necessità di intervenire sui frequenti dolori muscolari e articolari. Il lancio della linea Medical nel 2007 ribadì il nostro focus sulla salute, portando oltre 50 ingegneri a studiare prodotti decisamente più sofisticati, come i primi misuratori di pressione automatici e gli strumenti per l’autoanalisi della glicemia. Pochi anni dopo vedeva la luce il prodotto che personalmente considero il nostro giro di boa in termini di innovazione. Si trattava di uno sfigmomanometro ed una bilancia connettibili tra loro attraverso una wi-fi casalinga. Il sistema introduceva per la prima volta il software di connessione Health Manager che ora, molto perfezionato, rappresenta ancora il centro nevralgico del nostro intero catalogo”.

Archiviamo la storia. Oggi?
“Oggi abbiamo circa 500 articoli a catalogo, mentre il fatturato del gruppo è passato da quasi 100 milioni a circa 350 milioni in poco meno di dieci anni. Catalogo, mi lasci dire, che purtroppo non è sufficientemente sfruttato: la salute, il benessere e il beauty sono tematiche collegate tra loro che dovrebbero suggerire una proposta assortimentale, specie nel negozio fisico, più organica. Noi di Beurer promuoviamo una proposta espositiva più coraggiosa. Solo alcuni esempi. Light therapy (IR e bright): pochi sanno che si tratta di dispositivi medicali prescrivibili e fiscalmente detraibili; oppure elettrostimolatori EMS addominali e TENS lombari anche adesivi, dispositivi antirussamento e stress releazer. Inoltre prevediamo che saranno oltre 50 miliardi i dispositivi connessi nel mondo già nell’arco di uno o due anni. Noi offriamo la possibilità di monitorare e storicizzare i dati corporei provenienti da dispositivi connessi ai nostri smartphone”.

Come sfruttate l’unicità innovativa nell’attività commerciale?
“Già a fine 2015 l’acquisizione dello storico marchio italiano di elettromedicali Medel, consentì alla filiale di Beurer di confermare anche nei canali eldom e mass market la competenza da camice bianco che già ci era riconosciuta. Il know how acquisito attraverso Medel ci portò a sviluppare il primo apparecchio aerosol a micropistone funzionante con una batteria al litio. Le sue dimensioni gli consentivano di stare comodamente in una mano, e senza la necessità del cavo di corrente. Fu un grosso successo, ma probabilmente ancora più importante fu la dimostrazione della nostra vena innovativa, che ci fece incassare un netto vantaggio competitivo rispetto agli altri concorrenti. Questo elemento ha giocato un ruolo centrale nella graduale espansione distributiva che, insieme al costante ampliamento di catalogo, ha portato la filiale italiana di Beurer, proprio in occasione del decimo anniversario, a sfondare la soglia dei 10 milioni di fatturato. Solo pochi mesi fa il gruppo ha acquisito Active Action, realtà in forte espansione nella telemedicina. Si tratta di un nuovo servizio che, sfruttando la collaborazione dei farmacisti in alternativa alla prestazione ospedaliera, applica ai pazienti dispositivi in grado di monitorare fino a 72 ore (holter) diversi parametri cardiaci, come ad esempio la pressione arteriosa, il tracciato ECG o la percentuale di ossigeno del sangue, molto utile per la diagnosi delle apnee notturne. Una volta scaricati i dati e inviati alla nostra centrale avviene la consegna, quasi in tempo reale, del referto firmato dal nostro medico specialista. Personalmente mi sottopongo con regolarità al test holter ECG registrando nelle 72 ore tutto quello che accade al cuore, anche in occasione delle mie amatissime uscite in bicicletta. Alla prevenzione ci si deve pensare quando si sta bene e non quando ci si trova nei guai”. 

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Nella foto: tra le più recenti novità di Beurer, Maremed permette di respirare tutti i benefici dell’aria di mare direttamente a casa. L’aria di ambienti fino a 50 metri quadrati viene filtrata, sterilizzata, ionizzata, mineralizzata ed umidificata. In combinazione con lo speciale sale marino prodotto per Beurer, contenente oltre 65 differenti oligoelementi, l’aria di casa si trasforma in brezza marina, arricchita con tutti i suoi benefici per la salute della famiglia.