Nella filiera dell’ legno e arredamento, il secondo semestre del 2020 ha attutito le gravi perdite registrate nei primi mesi dell’anno a causa della pandemia, recuperando in buona parte i fatturati. Infatti, nel mese di aprile 2020 si stimavano perdite dal 35 al 45% sullo stesso periodo del 2019. Secondo i preconsuntivi elaborati dal Centro studi di FederlegnoArredo (FLA), anche in questo settore lo straordinario rimbalzo estivo ha consentito il contenimento delle perdite annuali e di chiudere l’anno a un -10,8%. Un risultato che permette di guardare al 2021 con un cauto ottimismo.
“I vari comparti della filiera che rappresentiamo - commenta il presidente di FLA Claudio Feltrin - sono così diversi fra loro che ognuno ha vissuto e reagito alla crisi in maniera diversa. Certamente il contract ha sofferto, e continua a soffrire più di altri settori. Alberghi, aeroporti, luoghi pubblici chiusi hanno coinciso con una contrazione di spesa in questa direzione, mentre l’arredo casa ha beneficiato della permanenza forzata fra le mura domestiche”.
Il tessuto industriale della filiera rappresentata da FederlegnoArredo è composto da circa 73 mila aziende, prevalentemente piccole e medie imprese. “Gli sforzi della Federazione - spiega Feltrin - in questo difficile anno si sono concentrati affinché nessuno fosse lasciato indietro”. L’associazione si è adoperata in ambito istituzionale per la riapertura della produzione, e per agevolare l’accesso al credito delle aziende, impegnate in investimenti dedicati alla trasformazione digitale - Impresa 4.0 - e in ambito green; un impegno che si è rivelato strategico per contenere le perdite del 2020.
A determinare la flessione del fatturato totale concorre soprattutto il mercato estero (-13,1%), meno severa la perdita registrata in quello interno (-9,4%), sostenuto dalle numerose agevolazioni fiscali e dal rinnovato interesse degli italiani per la casa. Anche la filiera del legno-arredo ha subito le conseguenze dei rallentati flussi internazionali delle merci, registrando un calo in import del 14,7%. Subisce una contrazione il Commercio legno (-14,0%) a causa di un progressivo e costante aumento del prezzo delle materie prime e delle numerose difficoltà negli approvvigionamenti a livello globale.
Oltre ai fermi produttivi e al lockdown, nel primo semestre 2020 ha pesato la mancata edizione del Salone del Mobile, da cui derivano gli ordinativi principali delle aziende di questo settore. Il comparto degli allestitori è stato maggiormente penalizzato, con un 90% di perdita di fatturato, conseguenza della cancellazione di tutte le manifestazioni nazionali e internazionali.
“Adesso - conclude Feltrin - dobbiamo raccogliere tutte le nostre energie e trasformare questa profonda crisi in un’opportunità a partire dal tema del digitale, della sostenibilità, della formazione e innovazione delle nostre aziende. La pandemia ha rimesso la casa al centro, ebbene noi la rappresentiamo nella sua interezza, e noi dobbiamo essere i protagonisti di questa svolta”.