Come abbiamo denunciato a gran voce, la scelta di comprimere sempre più le risorse da destinare alla logistica e al trattamento - dovuta alla concorrenza all’interno del sistema dei consorzi che gestiscono la raccolta e lo smaltimento di RAEE - ha portato ad un indebolimento del sistema nel suo insieme. Se cioè l’unico strumento di concorrenza tra i sistemi consortili viene rappresentato dalla gestione del trasporto e del trattamento dei rifiuti al ribasso, possiamo solo aspettarci che l’intera filiera ne risenta.
Le risorse finanziarie
Il sintomo più allarmante - anche se probabilmente il meno denunciato - è la difficoltà da parte degli impianti di produrre risorse finanziarie necessarie a rendere ancora più efficiente l’intero processo di trattamento. Chiaro, si dovrebbe raccogliere di più e meglio, ma è altrettanto certo che se non permettiamo a proprietari e gestori di impianti di investire in tecnologie e macchinari in grado di selezionare e trattare il rifiuto elettrico ed elettronico con sempre maggiore efficienza per ottenere nuova materia, di fatto stiamo frenando quell’accelerata all’economia circolare che tutti auspichiamo.
Visione industriale
Una sana visione industriale che abbia a cuore obiettivi di sostenibilità ed efficienza anche in questo caso - a maggior ragione - fa la differenza. Per questo Cobat ha deciso di supportare, con forte spirito di vicinanza agli imprenditori, diversi impianti sul territorio italiano, investendo in ricerca, acquistando e installando nuovi macchinari all’avanguardia, incentivando formazione e aggiornamento della forza lavoro. A partire dal 2021 Cobat ha investito 2 milioni di euro e la cifra è destinata ad aumentare, visti i risultati tangibili che questa scelta sta portando. Un esempio su tutti: in campo fotovoltaico, installare un macchinario progettato per delaminare il vetro dei pannelli all’interno di uno degli impianti della nostra rete sta consentendo di recuperare tutti i materiali presenti all’interno del “sandwich”, plastica ed EVA (plastiche, connessioni, silicio e altri materiali). Questo è possibile grazie ad una tecnologia innovativa che, attraverso l’utilizzo di una serie di utensili speciali in acciaio, riesce ad asportare il vetro senza contaminarlo, recuperando una granulometria che varia tra 0,05 e 3 mm.
Migliorare modelli e processi
Il nostro resta un approccio puntato al miglioramento di modelli e processi; negli anni abbiamo investito e stiamo investendo in ricerca e formazione, supportando con soluzioni e strumenti l’imprenditorialità in un settore come quello dei RAEE, dove spesso la grande attenzione e necessità di risultati non si accompagna ad una visione anche industriale, oltre che sostenibile.
Michele Zilla, presidente Cobat RAEE