Più di 307 mila persone provenienti da 181 paesi hanno visitato i padiglioni del Salone del Mobile di Milano 2023, con il 65% di buyer e operatori stranieri; una grande affluenza di pubblico ha animato i 20 quartieri del capoluogo lombardo e i circa 1200 eventi del FuoriSalone. Insomma, la settimana del design è stata un successo. A festa finita, ora cominciano il lavoro e le idee creative, i nuovi prodotti e i progetti si confrontano con la realtà selettiva del mercato e delle aziende. La selezione che segue è una personale e parziale sintesi di prodotti e innovazioni che ci hanno colpito.
Ottant’anni di concretezza - IKEA. Nel 2023 il brand svedese compie 80 anni. Al FuoriSalone ha raccontato la sua storia attraverso una mostra dei prodotti più rappresentativi di ciascuna delle otto decadi (dal 1943 al 2023), allestita nel grande spazio in zona Tortona, dove non poteva mancare il tema della sostenibilità, grande ‘tormentone’ di tutta la Design Week. Ikea ne ha parlato attraverso la concretezza delle iniziative intraprese e dei prodotti realizzati. L’azienda vuole diventare impresa circolare entro il 2030, che significa impiegare sempre di più materie prime sostenibili, realizzare prodotti progettati per essere usati, riusati, rigenerati e correttamente riciclabili a fine vita. Per esempio, la libreria Billy (chi non la conosce?) è stata riprogettata: invece dell’impiallacciatura classica viene usata una finitura in lamina di carta e un nuovo sistema di incastro rende facile il montaggio, ma anche lo smontaggio. Cosa rende Ikea sempre così contemporanea? Forse la sua capacità di ascoltare e dare risposte. Da quasi 10 anni realizza un rapporto annuale sulla vita ‘normale’ della gente in casa (Life at Home Report), intervistando migliaia di persone e per l’edizione 2022 sono state 37.000 in 37 Paesi diversi. Così scopre, ad esempio, che le stanze multifunzione sono ormai diventate una necessità e non una aspirazione, ma possono essere percepite come spazi confusi; oppure che per le persone risulta difficile tenere in equilibrio l’uso degli spazi con le esigenze di tutti quelli che vivono nella stessa casa: solo 4 persone su 10, infatti, pensano che la propria abitazione offra privacy a ciascuno dei suoi abitanti. Le persone non si sentono rappresentate dai media: quasi la metà (48%) degli intervistati dichiara infatti che le case in cui vivono non sono raccontate sui giornali, che invece propongono abitazioni considerate ideali, ma che non non sono reali. Partendo da questo dato Ikea ha voluto dare autorevole voce e visibilità alle case normali delle persone comuni (idealmente il suo pubblico), affidando a Annie Leibovitz - fotografa di fama mondiale (sotto con Marcus Engman, direttore creativo di Ikea Retail) - l’incarico di documentare con la sua arte i momenti della vita di persone reali nelle loro case normali in Regno Unito, Giappone, Stati Uniti, Germania e Italia. Un bel modo per un brand di costruire una relazione con il consumatore qualunque, indipendentemente dagli arredi che ha in casa.
La casa che non c’è - CESVI. Non è quello che ci si aspetta visitando il FuoriSalone la mostra all’aperto allestita da Fondazione Cesvi all’Opificio 31 di via Tortona: ha l’effetto di un pugno nello stomaco. Sono scatti di un reportage fotografico realizzato in Turchia pochi giorni dopo il terremoto, raccontano di chi la casa non ce l’ha più e tenta di restare attaccato a ciò che è rimasto. L’autore è Fabrizio Spucches, in collaborazione con CESVI appunto, un’organizzazione umanitaria italiana che opera in tutto il mondo per la difesa e il supporto delle popolazioni più vulnerabili. La riflessione di fondo è che il rispetto dei diritti umani contribuisca al benessere di tutti sul pianeta inteso come “casa comune da preservare”. Un’iniziativa del genere, piazzata nel bel mezzo della Design Week milanese, fa riflettere anche sul reale valore degli oggetti, sul ruolo del design e della creatività: senza una casa, qual è il significato di questi ultimi? In tal senso non poteva esserci contesto migliore per ricordare a tutti noi che vivere - al sicuro - in una casa non è scontato. Nel mondo più di 400 milioni di bambine e bambini vivono in zone di conflitto e almeno 36,5 milioni sono in fuga dalle proprie case, il numero più alto mai registrato. In Europa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima in 55 milioni le persone under 18 che subiscono maltrattamenti e che rischiano o hanno già abbandonato la casa. In Italia, sono oltre 400mila i minori in carico ai servizi sociali, di cui oltre 77mila vittime di maltrattamenti, da quelli psicologici agli abusi sessuali. Al FuoriSalone Cesvi con la sua presenza ha scosso il mondo patinato del design e le coscienze di ciascuno, e ha promosso il suo progetto “Case del Sorriso” per la realizzazione di strutture che offrono servizi e accoglienza a migliaia di minori, così che possano vivere in una casa degna di questo nome.
La mini cucina tecno-artigianale made in Italy - DESCO. In uno spazio davvero ridotto c’è tutto quello che serve: lavello, piano cottura, forno, anche lavastoviglie e frigorifero, tutti ergonomicamente organizzati in un monoblocco che assume stili diversi. Queste mini cucine, che sono pensate per spazi abitativi ridotti - monolocali, bed&breakfast, barche - nascono a Roma, nello studio di progettazione romano dell’architetto e interior designer Alessandro Palladino, che crea questi progetti con tecnologie moderne, per poi realizzarle artigianalmente una ad una, equipaggiandole con apparecchi e accessori reperibili sul mercato dell’incasso. Inusuale il marchio: Desco, proprio riferito alla parola ormai desueta che indica il tavolo da lavoro dell’artigiano o la tavola del desinare.
Il separé tecno-emozionale - PANORAMA HABITS. Panorama è un elemento divisorio, ma anche un grande schermo, e anche un sistema di illuminazione; di sicuro poi è un generatore di atmosfera. Si tratta della nuova tecnologia presentata da Habits Design Studio (lo stesso di ‘Sincronia’ del 2022), cuore del sistema che genera uno sfondo dinamico e poco definito, un ibrido fra schermo e fonte luminosa. Ogni elemento modulare, largo 1metro e alto 1,7, integra un sistema di illuminazione a LED governato da microprocessori che gestiscono ogni singola sorgente. Tramite un software, video e immagini si trasformano e vengono riprodotte in bassa risoluzione, sfuocati. Panorama è un elemento d’arredo utile per separare fisicamente un’area, ed è anche una barriera tecnologica che filtra gli input visivi, restituendo uno spazio virtuale meno invasivo, ovviando all’effetto stressante di una eccessiva esposizione a stimoli sensoriali generati dai media, che tutti sperimentiamo. Luce indiretta e immagini alleggeriscono l’impatto cognitivo, mantenendo comunque la connessione ambientale.
La giostra con shopping - AMAZON. Con l’installazione progettata da Stefano Boeri (l’architetto famoso per aver realizzato fra l’altro il ‘bosco verticale’ a Milano), Amazon ha partecipato al FuoriSalone a modo suo. Swing, questo il nome dell’opera, è di fatto una grande giostra, un’altalena che si ispira a concetti e correnti artistiche (del surrealismo spagnolo del primo Novecento e del circo Americano di Madrid) non proprio immediati per il visitatore comune, come noi del resto, a cui certamente arriva un messaggio di ludica leggerezza e una possibilità di riposarsi durante la lunga maratona del FuoriSalone. Molto concreto, invece, il messaggio offerto dalle vetrine disposte in prossimità della giostra: esponevano una selezione di prodotti acquistabili in tempo reale inquadrando il QR code stampato sulle teche, che collega direttamente al marketplace globale. E poi quale migliore occasione di entrare in diretto contatto con i propri clienti per presentare, attraverso una demo fruibile da alcuni tablet installati sempre nei pressi della giostra, i nuovi servizi sviluppati dall’azienda di commercio elettronico che facilitano la scelta e l’acquisto di prodotti d’arredo: Amazon Augmented Reality, che visualizza il prodotto selezionato nello spazio dove si desidera collocarli; oppure Discover, che permette al cliente di selezionare gli articoli in base alle proprie preferenze. È l’Amazon style.
Il piano a induzione a batteria - IMPULSE. Dicono che sarà una tecnologia destinata a rivoluzionare il mondo degli elettrodomestici la novità-prototipo prodotta dalla startup americana Impulse, in mostra a casa Blond, residenza dell’omonimo studio di design londinese alla Milano Design Week. Impulse è il piano a induzione che, con una tecnologia innovativa, integra batterie che combinano l’energia immagazzinata con quella di rete, rendendo questo piano cottura un modello dalle alte prestazioni energeticamente efficiente. Impulse arriva in casa pronto per essere installato e collegato al quadro elettrico, le batterie rendono disponibile energia in aggiunta a quella assorbita dalla rete domestica, i bruciatori sono rialzati per prevenire danni al piano, ma anche per ottimizzare lo spazio interno per le batterie. Al momento non sono disponibili altre informazioni sulle funzionalità o le caratteristiche tecniche, la startup (Impulse) e i designer di Blond stanno ancora lavorando alla progettazione definitiva dell’apparecchio che, promettono, sarà ad alte prestazioni e ricco di innovazioni che semplificheranno il processo di cottura. Dunque freniamo la curiosità e attendiamo il lancio della tecnologia che vuole rivoluzionare il mercato, quella cioè di apparecchi domestici dotati di batteria. Intanto, una piccola anticipazione: Impulse è in grado di far bollire l’acqua in meno di un minuto.
Lampada portatile e altri oggetti in stampa 3D - EGOUNDESIGN. Si definiscono un esempio di imprenditoria innovativa italiana i nove giovani fondatori (tutti under 35) dello studio multidisciplinare bolognese EGOUDESIGN. Al Salone Satellite, ribalta di nuove promesse del design, hanno presentato due loro creazioni progettate in modo multidisciplinare, e prodotte con la tecnica super duttile della stampa 3D. Billa è una fonte luminosa ricaricabile e portatile, di dimensioni tascabili, ha una originale forma trilobata, cifra distintiva della collezione. La base magnetica si ‘attacca’ alle superfici metalliche (anche in verticale), si accende e si spegne tramite un meccanismo a rotazione (twist) integrato sempre nella base. SIBI, sempre dalla forma trilobata, è una unità multifunzionale, modulare e impilabile da interno ed esterno, si usa come contenitore, seduta, tavolino, lampada, essendo progettata ‘per adattarsi a diverse esigenze e necessità dell’abitare e vivere contemporaneo’. Anche SIBI è prodotta stampando in 3D un materiale bioplastico (PLA sostenibile), resistente e leggero. Il design è ispirato al progetto cardine CENTO3, l’ultimo e inedito di Achille Castiglioni, realizzato nel 2001 con l’architetto Gianfranco Cavaglià, che EGOUNDESIGN ha ingegnerizzato e portato alla luce vent’anni dopo, nel 2021.
Materiali da fantascienza - MMDESIGN. Mentre l’attenzione si concentra sui mondi virtuali e sulle tecnologie digitali, c’è un nuovo universo di materia, o meglio di materiali, che avanza. Del resto, come sostengono in MMdesign, studio di progettazione industriale italiano con sedi in diversi paesi del mondo, è tramite materiali innovativi che si possono sviluppare prodotti nuovi. È compito dei designer far conoscere questi nuovi materiali e le loro innumerevoli possibilità di impiego, colonna portante del progetto e spesso leva dell’innovazione. La materioteca (o libreria) digitale Mathub, realizzata da MMDesign e presentata al FuoriSalone, ha infatti l’intento di colmare questa carenza informativa. Una raccolta ‘fantascientifica’ agli occhi di un profano di prodotti che per l’occasione sono stati esposti fisicamente nella mostra ‘Design sprouts Material (Il design fa sbocciare i materiali), dove si scopriva che sostenibilità non sempre fa rima con naturale; ad esempio, ci hanno spiegato, un materiale di derivazione fossile (la plastica) che dura dieci volte di più di uno ‘naturale’, e offre variabili di finiture decorative ottenute direttamente con lo stampaggio, e non con processi aggiuntivi, può essere più sostenibile in termini di performance e di riciclo perché è un unico materiale. La tecnologia poi apre a scenari applicativi futuristici, come il guanto senza cuciture a maglia piatta 3D, un tessuto intelligente realizzato con un insieme di filati naturali, sintetici e conduttivi: chi lo indossa dispone di funzioni sensoriali e di controllo su tutte le dita. Trova applicazione in ambito medicale per la riabilitazione motoria, ma può diventare un’interfaccia (una sorta di telecomando) indossabile e operativo con cui interagire con la macchina, o con gli ambienti di realtà aumentata e virtuale. La maglia piatta consente la piena integrazione dei circuiti elettrici grazie al filo conduttivo. Realizzato senza cuciture o spreco di materiali, risulta confortevole per chi lo indossa, mentre la tecnologia intelligente traduce qualsiasi movimento delle dita in comandi specifici. Dopo il medicale, si prevede per questo materiale uno sviluppo in ambito consumer, nel mondo dell’arredo potrebbe essere impiegato per realizzare interfaccia in tessuto: il telecomando tessile, magari integrato nel divano, sarebbe davvero una reale innovazione. Nella libreria digitale di MMDesign ogni materiale innovativo è corredato di informazioni sul grado di sostenibilità, sulle possibilità di utilizzo, con esempi di prodotti realizzati. Per questo studio di progettazione la relazione fra design e materiali innovativi necessariamente si concretizza in prodotti reali destinati alla quotidianità, anche futuribile.
Oggetti inaspettati - PELMA, SHELL, BUONINFANTE. Il poliuretano che viene dall’olio esausto di cucina. È uno dei materiali più presenti nella nostra casa, viene usato per le imbottiture di divani e poltrone, per realizzare i materassi, e per molti altri impieghi. La schiuma di poliuretano viene impiegata per isolare i frigoriferi, ma il poliuretano è un materiale composto in gran parte da un derivato del petrolio, il poliolo. Fino ad oggi. Alla Design Week milanese, uno dei principali fornitori mondiali di prodotti chimici (Shell Chemicals Europe B.V.) e un produttore italiano di poliuretano espanso flessibile (Pelma), hanno raccontato come questo elemento del nostro comfort abitativo si possa realizzare in versione sostenibile, utilizzando una materia prima bio-circolare, un poliolo ottenuto dall’olio esausto di cucina riciclato. Da questo rifiuto, infatti, Shell è in grado di estrarre il poliolo non fossile (un bio-poliolo) che verrà utilizzato da Pelma per realizzare per la prima volta in Italia un poliuretano nuovo, denominato Bio Circular. Il materiale mantiene le stesse caratteristiche fisico-meccaniche del prodotto convenzionale, con una significativa riduzione della sua ’impronta di carbonio’, visto che il poliuretano è formato al 60-70% dal poliolo. Pelma è l’unico produttore italiano di poliuretano espanso flessibile, e tra i primi quattro al mondo a utilizzare un particolare processo produttivo che non impiega agenti espandenti dannosi per l’ambiente. Al progetto partecipa il Gruppo Buoninfante, azienda italiana di materassi, che intende utilizzare il poliuretano bio-circolare di Pelma per la produzione di materassi più sostenibili. Nella foto, l’installazione realizzata in poliuretano per la Design Week. (l.c.)