Ci sono nuovi orizzonti di sviluppo per la padovana Cbelux, primaria impresa nella distribuzione di elettrodomestici da incasso del Nord-Est e storico brand ambassador del gruppo Electrolux. In questa intervista Franco Sabbadin, titolare dell’azienda, presenta la sua recentissima collaborazione con Jonix, società tutta italiana che produce innovativi sistemi di trattamento dell’aria. Ma soprattutto racconta il progetto che immagina per il futuro della sua impresa. L’imprenditore è convinto: temi come la qualità dell’aria, dell’acqua e del cibo, che saranno sempre più stringenti nella quotidianità dei consumatori, sono opportunità di business da cogliere con un approccio più responsabile, etico, anche se questo comporterà cambiamenti per il settore. "Inevitabilmente - dice -, sempre di più il prodotto implicherà una educazione’. Così come sempre di più, secondo il patron di Cbelux, le aziende saranno chiamate - insieme al profitto - a contribuire a un miglioramento sociale. L’occasione è buona anche per farci raccontare da Sabbadin di CbeService, il progetto di assistenza tecnica autorizzata avviato con Electrolux operativo da circa un anno. Quanto al futuro del settore, l’imprenditore esprime schiettamente preoccupazione per le molte incognite che incombono sui mercati e sul settore. Nonostante ciò, sono tante le novità su cui Sabbadin investe e scommette.
Sabbadin, da dove nasce la collaborazione con Jonix?
“Nasce dalla consapevolezza che esistono aree di business destinate ad una rapida crescita nel prossimo futuro e sono in relazione alla qualità dell’aria, dell’acqua e della conservazione degli alimenti. Il tema della qualità dell’aria è molto stringente: di media una persona attiva respira dai 12 ai 15 mila litri di aria al giorno, quella respirata outdoor non è controllabile mentre ognuno può essere responsabile dell’aria che respira nell’ambiente in cui vive, ritengo sia arrivato il momento di preoccuparcene. Esistono gli strumenti per farlo in modo corretto e soprattutto efficace e ho dunque deciso di investire in questo settore. È analoga la valutazione per il trattamento dell’acqua: esistono soluzioni innovative ed altamente performanti che per essere distribuite efficacemente non possono prescindere da una corretta installazione tecnica e da una fase di conoscenza preventiva da parte del rivenditore. C’è poi una motivazione che riguarda la visione imprenditoriale futura della mia azienda: credo sia giunto il tempo di fare business in modo nuovo, sempre in modalità etica, ma ancora più attenta a certi bisogni”.
Ci spieghi meglio, perché ha scelto un’azienda come Jonix?
“Tutto è nato dall’incontro con Mauro Mantovan, ingegnere socio fondatore di Jonix, un’eccellenza tutta italiana che ha sviluppato e brevettato un sistema innovativo per il trattamento e la sanificazione dell’aria indoor, applicabile sia ai grandi ambienti professionali che agli spazi domestici. Si tratta della tecnologia NTP (Non Thermal Plasma technology) di cui Jonix è proprietaria, che il Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova ha verificato, certificandone la capacità virucida sul Sars CoV2 e biocida sui batteri multiresistenti. La tecnologia Jonix NTP è quindi un importante strumento di prevenzione. I prodotti Jonix trovano utilizzo nel settore sanitario, professionale e pubblico, in ambienti come scuole, biblioteche, studi medici e professionali e nell’Horeca. Mancava una copertura commerciale del mercato domestico, scopo della nostra collaborazione: per questo motivo ho fondato Joinlux, la sales company che distribuirà i dispositivi Jonix (nella foto sotto) nei settori dell’arredo, dei complementi d’arredo e degli elettrodomestici. E poi con l’ingegner Mantovan mi accomuna una visione etica del business: oggi un’impresa, insieme al profitto, ha la responsabilità di produrre un valore aggiunto, un beneficio al suo mondo di riferimento. Non a caso Jonix è una società benefit, quotata in Euronext Growth Milan, mercato regolamentato da Borsa Italiana, ideato per piccole e medie aziende innovative. In questo progetto condividiamo un approccio attento a cogliere dagli utenti, che rappresentano il mercato, quei segnali e quei suggerimenti che possono portare allo studio e alla realizzazione di prodotti eccellenti e in grado di offrire efficaci soluzioni ai problemi di sanitizzazione dell’aria indoor. In quest’ottica è da leggere la recente acquisizione da parte di Jonix del 30% del capitale sociale di Joinlux. Con Jonix abbiamo siglato un rapporto di condivisione e collaborazione che va oltre la commercializzazione dei prodotti. L’obiettivo è certamente quello di fare business, ma tale obiettivo può essere raggiunto anche contribuendo a un miglioramento sociale, guardando ai bisogni delle persone”.
Così cambiano le dinamiche dell’offerta e della distribuzione…
“Dal mio punto di vista è imprescindibile. Se considera anche l’altro grande tema, quello della conservazione del cibo strettamente connesso allo spreco alimentare, che a Eurocucina Electrolux ha molto ben articolato, diventa inevitabile che il prodotto implichi un’educazione sul tema. Aria, acqua e conservazione degli alimenti sono, ripeto, grandi ambiti verso i quali desidero indirizzare il mio impegno futuro e le mie attività e non solo di Cbelux”.
Come intende inserire questi temi nella sua azienda?
“Guardi che non sto cambiando mestiere, i miei pensieri e le mie valutazioni riguardano gli sviluppi futuri. L’idea è di integrarli con attività dedicate e separate, come nel caso di Joinlux per Jonix. Riguardo al cibo, il futuro ci porterà a diventare esperti della sua conservazione e infatti Electrolux, di cui siamo ambassador, sta lavorando in questa direzione”.
Secondo lei il canale kitchen retail è pronto per queste novità?
"Faccio solo due riflessioni. La prima: ci sono mercati che fino ad ora non sono stati valutati in modo adeguato poiché parzialmente considerati. Le faccio un esempio: il consumo dell’acqua ad uso alimentare in relazione al consumo dell’acqua minerale è un mercato che vale miliardi di litri, e che non può ignorare l’enorme problema connesso allo smaltimento della plastica utilizzata per l’imbottigliamento. Ridurne l’uso sta diventando una necessità inderogabile e più aumenta questa consapevolezza, più i comportamenti di consumo definiranno il mercato. La seconda: se non ci evolviamo noi, lo farà qualcun altro e in relazione ai temi di aria, acqua e alimentazione c’è davvero tanto da fare. Inoltre è importante agire, perché da essi dipende il presente e futuro benessere nostro e del pianeta in cui viviamo. Infine, parto sempre dal presupposto che chiunque faccia l’ultimo passo è perché prima ha avuto il coraggio di fare il primo e poi il secondo fino a tracciare un percorso. Quindi bisogna fare il primo passo, anche iniziando a ragionare in quella direzione”.
Pensa che ci sarà una piccola rivoluzione anche nel progettare le cucine?
“Le cucine cambieranno per la consapevolezza del consumatore più che per quella del produttore. Quello che rilevo e non condivido è che molti attori del mercato guardano al consumatore come a qualcuno che si deve adattare alle loro esigenze, più o meno mascherate da shopping experience. Penso che sia un approccio completamente sbagliato; il consumatore ha e avrà sempre più bisogni che trascendono il prodotto, sono necessità legittime e riguardano eticamente tutti. Essere socialmente responsabili rispetto alle questioni ecologiche e climatiche coinvolgerà sempre più ogni individuo, a maggior ragione nel suo ruolo di consumatore. Ritengo quindi che i rivenditori che ci seguiranno, lo faranno perché condivideranno la volontà di essere interpreti di questi bisogni, e per rappresentare un punto di riferimento e di supporto nella soluzione dei problemi dei loro clienti piuttosto che il contrario. L’innovazione, la ricerca e lo sviluppo possono essere trainati dalle normative, ma possono anche precorrere i tempi e anticipare risposte a bisogni imprescindibili”.
E intanto il mercato dell’incasso come va?
“Da una parte c’è la proiezione teorica degli istituti di ricerche di mercato e dall’altra una realtà che sintetizzo così: per il pieno di benzina oggi ho speso 176 euro, invece di 120; un dato di fatto che non si può sottovalutare. Anche se in questo momento pensiamo ancora tutti alle vacanze, al rientro dovremo fare di nuovo i conti con la guerra nel cuore dell’Europa, le nuove tensioni internazionali, l’aumento del costo della vita e la pandemia tutt’altro che risolta. Abbiamo un’inflazione provocata dal costo delle materie prime, in primis l’energia, con la prospettiva per quest’inverno di passare qualche ora in ufficio con il cappotto. Tutto ciò premesso, secondo lei quanti soldi rimarranno nelle tasche dei consumatori per comprare una nuova cucina? Se qualcuno ha delle illusioni perché ha un portafoglio di ordini ancora da evadere, chiedo scusa, ma per me questo conta poco. Mi preoccupo per gli ordini che devono arrivare e che sono in calo già da qualche settimana. Del resto leggo questo allarme anche nell’electrical retail, con il ritorno a una promozionalità spinta. C’è preoccupazione, dovuta soprattutto all’inflazione. Per contro però vedo che nel nostro settore, e in generale, le aziende hanno chiuso il 2021 con bilanci molto positivi e forse irripetibili, Cbelux compresa. Questo mi fa dire che l’inflazione sia determinata in parte anche da dinamiche che si esauriranno nel momento in cui calerà la domanda. Ci saranno un riallineamento e una ripresa dell’attività promozionale, che manterrà attivo il mercato”.
A che punto è CbeService, ormai il progetto dovrebbe essere avviato da oltre un anno…
“Direi buono. Abbiamo costruito il Service con un'impostazione dinamica e pragmatica. E’ organizzato su numeri importanti, altamente informatizzato, con sistemi di tracciabilità delle richieste e ottimizzazione degli interventi. Il progetto è coerente con la nostra visione della qualità dei servizi da offrire all’utente e del valore che questi rappresentano. Il contatto diretto a casa dell’utente, al momento rappresentato da assistenze realizzate a oltre 18 mila consumatori, costituisce l’opportunità di raggiungere anche un importante obiettivo di fidelizzazione. CbeService è un dipartimento interno a Cbelux, diretto dall’Ingegner Gianluca Lenardi, e si avvale di una struttura di 9 tecnici specializzati nonché di personale dedicato ai servizi amministrativi e gestionali, tutti dipendenti diretti. Con questo organico svolgiamo il servizio autorizzato di assistenza in garanzia e fuori garanzia di Electrolux per le province di Verona, Modena e Bologna. Definire CbeService un centro assistenza però è riduttivo, l’obiettivo è rispondere a 360 gradi ai bisogni domestici e abitativi in generale, anche in modo predittivo. Attualmente nell’area Nord-Est è stimato un numero di oltre 800.000 cucine e piani cottura a gas che presumibilmente hanno collegamenti non a norma, una potenziale opportunità a cui si aggiunge la crescente domanda di manutenzione nelle strutture ad alta rotazione residenziale, che rappresenta un nuovo modo di abitare. Le tecnologie ci permettono di offrire un servizio che impatti il meno possibile sulla quotidianità del cliente e soprattutto sul suo tempo. Dico questo partendo da una considerazione personale: per me il mio tempo è una cosa preziosa; penso sia altrettanto per il cliente, è giusto che decida come impiegare il suo. Le faccio un esempio: un tecnico deve venire a casa mia per un’assistenza, ma si trova ad avere un ritardo di quaranta minuti a causa di complicazioni impreviste sul precedente intervento; se venissi avvisato, in quei quaranta ipotetici minuti di ritardo potrei decidere di fare altre cose. Ecco perché abbiamo pensato a una soluzione che non costringa a casa le persone in attesa, il sistema avverte via WhatsApp dell’eventuale ritardo, il cliente è padrone del suo tempo e lo spende come preferisce, ‘perdona’ più facilmente e non si irrita per un’attesa imprevista”.
Quanti interventi fate in un anno?
“In 252 giorni di servizio possiamo programmare fino a 12 mila interventi tecnici. Gli uffici operativi, compreso il call center interno, sono in sede Cbelux, a cui si uniscono tre laboratori tecnici a Verona, Bologna e Modena. I consumatori ci chiamano attraverso il numero verde di Electrolux o tramite le attività di promozione sul web e sui canali social. Interveniamo sui prodotti in garanzia e per riparazioni fuori garanzia oltre che installazioni, manutenzioni e collaudi, e a breve sarà attiva una proposta di product sharing. Come vede, non ci annoiamo, c’è passione per questo lavoro”.
Lei è un imprenditore ‘arrivato’ con una solida azienda e ha ancora voglia di rischiare e investire: perché?
“La voglia e l’impulso di intraprendere fanno parte di me. L’entusiasmo per realizzare un’idea, il piacere di pensarla, di sognarla, ‘metterla a terra’ e vederla crescere è qualcosa a cui non riesco a rinunciare. L’entusiasmo, la curiosità e la conseguente passione credo siano la risposta alla sua domanda”. (l.c.)