Da cosa si misura la statura di un’azienda? Non solo dalla mole dei fatturati, ma dalla capacità di crescere in maniera compatta ed equilibrata nel tempo e di dire la propria nella gara complessa di un mercato di sostituzione come quello del bianco, continuando ad esprimere valore in settori competitivi quali il ped e la climatizzazione. Abbiamo raccolto il parere di Alberto Di Luzio, General Manager di Midea Italia.
Midea si sta via via imponendo nel nostro Paese con una proposta completa in diversi ambiti di mercato. A che punto siamo con i piani di sviluppo del brand e degli altri marchi del gruppo in Italia?
“Siamo ad un punto molto positivo, abbiamo iniziato un turnaround, ovvero una ristrutturazione aziendale, già da tre o quattro anni, e nonostante il Covid, l’esperienza di un mercato altalenante e in fase di sofferenza negli ultimi mesi, stiamo continuando a performare bene. Le nostre previsioni per la fine di questo 2023 parlano di una crescita ancora una volta importante, oltre il 25% in più rispetto allo scorso anno. La soddisfazione si aggiunge a quella che deriva dalla creazione di un business sempre più ricco e strutturato dedicato al marchio Midea”.
Come potremmo riassumere la vostra storia recente?
“Siamo partiti quattro anni fa con un portafoglio di prodotti limitato e il presidio di alcuni canali di vendita. Nel tempo abbiamo costruito un catalogo ampio che spazia dal grande al piccolo elettrodomestico, dal free standing all’incasso fino all’aria condizionata, anche nelle sue forme più complesse come i sistemi con pompa di calore, senza dimenticare gli scaldabagno elettrici e i purificatori d’acqua”.
Riepiloghiamo i marchi del gruppo.
“I nostri brand sono Midea, Toshiba, Comfee e Master Kitchen. Coprono un ventaglio per ogni esigenza e tutti sono diretti (anche) al mondo dell’eldom. In particolare, mentre nel nostro Paese Toshiba è più concentrato sul segmento dei microonde, Midea vanta un portafoglio più esteso. Comfee è un brand più ‘tattico’ che usiamo molto nel retail, mentre Master Kitchen, rivolto alla cucina, è specializzato nei prodotti ad incasso”.
Come si è sviluppata, nel tempo, la vostra strategia di brand?
“È stato un percorso che ci ha spinto ad investire in maniera continua e strutturata su fronti diversi: sia online che offline attraverso campagne che ci hanno regalato risultati inaspettati: rispetto agli anni scorsi abbiamo guadagnato quote di mercato importanti in diversi settori, tra cui il freddo e l’aria condizionata portatile. Oltre che sugli stagionali performiamo bene nel ped - specie con i robot aspirapolvere e le friggitrici ad aria - e nei microonde. La strategia di investimenti perseguita è assai più completa rispetto al passato, come dimostrano tra l’altro la partecipazione al FuoriSalone, quest’anno così come nel 2022, e soprattutto l’evento svoltosi durante la Design Week milanese, in cui abbiamo presentato l’offerta globale del gruppo in Italia. Nel 2023 ci siamo concentrati in modo peculiare nel pianeta del built-in, sia col brand Master Kitchen che con Midea, lanciata di fresco nel mercato dell’incasso. Siamo certi di essere lungo la strada giusta e i numeri ci stanno dando ragione”.
Cosa rappresenta il built-in per il prossimo futuro di Midea?
“L’incasso è uno dei business strategici per l’azienda. La nostra strategia di sviluppo europea punta a renderci molto più protagonisti nel mercato, e il lancio della gamma built-in firmata Midea, assieme alle novità di prodotto presentate durante il Salone del Mobile, lo dimostra. Anche le nuove creazioni che saranno svelate durante il Salone 2024 vanno in questa direzione”.
Qual è il fiore all’occhiello della gamma?
“Sicuramente la linea freddo built-in lanciata nel 2023, a cui si unisce il piano a induzione con cappa integrata Master Kitchen (foto in alto a destra). Dal punto di vista del prodotto i nostri investimenti sono diretti a questo brand e a Midea, con nuove estetiche per il comparto cottura e un focus particolare su due assi. Uno è l’esposizione dei prodotti, perché siamo convinti che si debba farli vedere, e l’altro è la formazione, destinata ad accrescere la conoscenza dei nostri prodotti”.
Si parla spesso, a volte a sproposito, di economia green e attenzione all’ambiente come leva di marketing. Ma al marketing devono corrispondere strategie concrete.
"È vero che oggi siamo tutti sostenibili, e noi, come gruppo, abbiamo da sempre tradotto questa vision nel concreto delle nostre attività. Non solo, dunque, ‘Green vision, blue future’, come recitava il payoff dello stand Midea ad IFA, ma soprattutto una strategia basata su sei pilastri: green design, ovvero una progettazione del prodotto in ottica sostenibilità con un’attenta valutazione dei componenti e della loro interazione; green purchasing, ossia acquisti mirati di ogni componente; green manufacturing, grazie a fabbriche evolute (è recente l’apertura di uno stabilimento di aria condizionata completamente automatizzato in Thailandia); green logistics, cioè stoccaggio dei prodotti e scelta dei partner all’insegna della ecocompatibilità; green recycling, affinché la maggior parte dei componenti sia riciclata; green services, con un occhio attento all’assistenza tecnica al consumatore finale. Insomma, un approccio integrato che riguarda tutta la catena del valore”. (s.c.)