Nel momento in cui scriviamo (domenica 21 aprile) sono appena giunti i dati ufficiali conclusivi dell’edizione 2024 del Salone del Mobile di Milano. E sono numeri da record: l’affluenza è cresciuta di oltre il 17 per cento rispetto allo scorso anno. Superate le 360 mila persone, che significano più centomila rispetto al 2022. Del resto, lo si era capito fin dal primo giorno che il mondo si era mosso e aveva voglia di Salone. Dunque, una manifestazione da primato che ribadisce il ruolo di capofila del nostro paese in tutto ciò che è casa e design. In questa cornice siamo d’accordo con chi ritiene che la scelta di portare FTK all’interno dello spazio di Eurocucina sia stata vincente.
Però qui vogliamo dare conto anche di un altro record, che ci riguarda da vicino. Durante i primi due giorni abbiamo visitato diversi spazi aziendali sia al Fuorisalone che all’interno di Eurocucina, “divertendoci” a realizzare alcuni video da pubblicare sui nostri social network. Uno di questi ritraeva un forno di Miele in funzione mentre si autopuliva. Ad oggi abbiamo superato sul profilo Facebook del magazine una copertura di 7 milioni di persone, mentre le interazioni sono state ben oltre 500mila. Al di là dei meccanismi in larga parte imperscrutabili del web e dando per buono quello che Meta ci dichiara, la domanda è: perché questa attenzione enorme?
Ora, c’è la forte probabilità (nonché casualità) che abbiamo pubblicato il video al momento giusto; e questo è un dato. Ma è ancora più probabile che l’attenzione sia stata stimolata perché mostrava senza filtri la soluzione a un problema molto sentito dai consumatori. Da qui un retropensiero. I consumatori hanno talmente tanta voglia di soluzioni a problemi veri che basta un video a dir poco artigianale sbattuto alla bell’e meglio sul web, mentre ci spostavamo tra uno stand e l’altro, per scatenare un caravanserraglio di reazioni. Una teoria interminabile di visualizzazioni, commenti, like, condivisioni, e ancora commenti, like e condivisioni. Così di seguito per migliaia e milioni di volte.
Di questa praticità del consumatore, di un consumatore che ha in testa prima di tutto la necessità di risolvere un problema, a volte il settore sembra dimenticarsi quando scende nell’agone della comunicazione di prodotto, ancora in parte condizionata da dinamiche di lunga data (prezzo e promozione, promozione e prezzo) che tendono a mettere in ombra le informazioni che i consumatori vorrebbero avere prima di altre. Ecco allora che basta uno smartphone di un giornalista di passaggio a far esplodere la ressa social.