Comprendere il funzionamento di tanti oggetti tecnologici è questione abbastanza ostica ai più, soprattutto se non si è mai stati avvezzi all'informatica e affini. Attorno al mondo dei computer, ma negli ultimi anni anche a quello degli smartphone, si è creata una sorta di aura mistica impenetrabile e quasi incomprensibile alla maggior parte degli utenti "comuni": persone che abitualmente utilizzano il telefono per chiamare (come è normale che sia), mandare qualche messaggio su whatsapp o al massimo fare le foto a figli, nipoti e animali domestici. Tutto il resto è questione da esperti informatici, "smanettoni" come si usa dire. Ecco che la maggior parte di noi, in fase di acquisto, si affida quasi completamente agli addetti vendita dei vari negozi, osservati nel loro dialogo spesso tecnico e indecifrabile alla stregua di marziani provenienti da altri pianeti.
In questo articolo vogliamo darvi delle "chiavi di lettura", delle informazioni sulle caratteristiche tecniche che spesso trovate indicate nei cartellini che accompagnano i prodotti sullo scaffale, provando a chiarire molti concetti a volte confusi o totalmente senza fondamento.
Iniziamo dalle indicazioni primarie: memoria del telefono e RAM. Se è vero che la qualità e le prestazioni della prima di queste è abbastanza standard, è vero anche che le memorie RAM hanno differenze sostanziali tra una e l'altra. Ne consegue che due modelli diversi, dotati entrambi della stessa quantità di questa preziosa memoria, potrebbero avere prestazioni nettamente divergenti in base alla tipologia montata sulla scheda madre. Il chip principale che gestisce tutte le funzionalità del telefono, inoltre, è composto da un insieme di processori di qualità e differenze abissali tra uno e l'altro. Leggere "octa-core" sulla scheda tecnica, in pratica, non serve quasi a niente, e corrisponde su per giù al sapere che un’auto è alimentata a benzina o diesel (senza conoscere la tipologia di motore montato, i cavalli di potenza espressa e tante altre cose).
Se volete capire quanto sia efficiente il processore adottato dal cellulare che avete adocchiato, l'unica cosa da fare è cercarlo su Google e fare una comparativa con prodotti della stessa fascia prezzo.
Un altro fraintendimento che il cartellino delle specifiche tecniche di un negozio potrebbe dare è quello della batteria. Ve la facciamo semplice e veloce: conoscere l'amperaggio della batteria non significa sapere l'autonomia del telefono. In buona sostanza, non è detto che uno smartphone con 5000 mHa di batteria rimanga acceso più a lungo rispetto a un altro dotato di 4000 mHa. La quantità di ampere disponibili in una batteria al litio corrisponde, concedeteci ancora una volta il parallelo con il mondo automobilistico che tutti più o meno comprendiamo meglio, alla grandezza del serbatoio della macchina. L'autonomia non è quindi dovuta alla quantità di litri (ampere), ma al consumo del motore (il processore). Facendo un esempio estremo, i cellulari che hanno maggiore autonomia sono proprio i "vecchi" telefoni a tasti dotati spesso di 950/1000 mHa che possono arrivare a durare giorni sempre accesi.
E ora le fotocamere, croce e delizia di tutti gli utenti smartphone. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una folle e senza senso corsa ad avere il maggior numero di "megapixel" possibile nella scheda tecnica del prodotto. Ebbene, sfatiamo l'ennesimo mito. Avere più megapixel non significa fare foto migliori. Per molte ragioni. La prima è quella più importante: la qualità fotografica è data in primis dalla bontà del sensore. Pensate che molte reflex professionali dispongono di "soli" 16 megapixel, a volte 24. Eppure la loro qualità fotografica è insuperabile. Alcuni produttori, inoltre, in fase di calcolo dei megapixel si riferiscono a "sub-pixel", ovvero a un normale pixel diviso in quattro, di fatto quadruplicando il numero effettivo degli stessi.
Concludiamo parlando della ricarica del telefono, anch'esso argomento abbastanza controverso. Abbandonata da anni la vetusta tecnologia basata sul nichel-cadmio, i moderni smartphone utilizzano polimeri di litio che non soffrono più del temuto effetto memoria. In pratica, non è più necessario aspettare che il telefono si scarichi completamente, ma si può allacciare il dispositivo alla corrente quando vogliamo, anche più volte al giorno, senza curarci troppo della percentuale di autonomia rimanente. (claudio camboni)