Stand verticali e marketplace, l’appuntamento di settembre con il Salone del Mobile di Milano si annuncia come un evento destinato a fare scuola su come trasformare la necessità in un progetto rivoluzionario.

Il nuovo logo del Supersalone presentato da Stefano Boeri Il nuovo logo del Supersalone presentato da Stefano Boeri

Sulle prime, ‘supersalone’ può sembrare un nome banale, una variante anche non troppo originale per fare una differenza dal ‘Salone’: stiamo parlando dell’edizione 2021 del Salone del Mobile di Milano, quella che non si è svolta nel 2020. Ciò che dovremmo vedere a settembre - dal 5 al 10 - sarà però una edizione speciale, perchè fuori dal comune, dunque eccezionale: super, appunto. Come del resto sono i tempi che l’hanno generata: eccezionali, fuori dal normale. “È stata una prova molto complessa - ha dichiarato Claudio Feltrin presidente di FederlegnoArredo, durante la presentazione del progetto - sarebbe stato più semplice rimandare ancora al prossimo Salone di aprile 2022 e dire: non ci sono le condizioni, gettiamo la spugna. Invece ci siamo messi di impegno e non è stato facile”. Sulla difficoltà e, diciamolo, sul coraggio di organizzare l’evento crediamo non ci siano dubbi, se non altro per i tempi strettissimi a disposizione: la certezza, non matematica, di poterlo organizzare è arrivata fra marzo e aprile scorsi. Del resto il Salone è un appuntamento autorevole e atteso, di portata mondiale, averne persa un'edizione è sufficiente. E se l’Italia è leader mondiale del settore, come ha detto Feltrin, “bisogna essere leader anche durante la tempesta”, con tutto quello che comporta.

Necessaria una proposta sostenibile
Sappiamo che le perplessità su una edizione autunnale del Salone del Mobile erano tante: per il periodo dell’anno non proprio favorevole, per l’impegno necessario a partecipare; e tutto a pochi mesi dall’edizione normale del prossimo anno. Pertanto si doveva pensare a una formula all’altezza della situazione e al tempo stesso sostenibile per le imprese. Per dirla semplicemente: un evento bello e che costasse poco. Il periodo, infatti, non permette alle aziende di partecipare al Salone così come lo hanno conosciuto, e dove - stando alle parole di  Maria Porro, presidente di Assarredo, ”in una settimana costruiamo intere architetture, da 60 anni è la settimana più faticosa e bella dell’anno”. 
D'altra parte, proprio nel momento in cui la centralità della casa è il focus di tutto il mercato, non si può rinunciare a cuor leggero a una vetrina del genere, anche perché le aziende hanno comunque continuato a innovare, a produrre, a cercare interlocutori internazionali. E hanno qualcosa da dire e da mostrare.

supersalone exhibition design

Stand in verticale, spazio alla creatività
Il progetto messo a punto dal team guidato da Stefano Boeri ha fatto tesoro di tutte le richieste e le indicazioni. Il Supersalone non avrà stand tradizionali, ma si svilupperà su moduli verticali, in pratica delle pareti, di diverse dimensioni in lunghezza ma anche in profondità, attraverso cui le aziende potranno organizzare la loro esposizione. Per dirla con le parole di Boeri, questo modulo sarà “una grande parete flessibile intelligente, mobile, elastica, che accompagnerà i prodotti delle aziende e sarà affiancata da una parte comune”. Andrea Caputo,  progettista con studio a Milano e in Cina, e una attitudine a trasformare concetti complessi in architettura operativa, entra nel dettaglio della proposta: ”Abbiamo ribaltato l’idea espositiva: non è più una superficie a terra che le aziende occupano, ma longitudinale, quasi vettoriale: una parete, una sequenza di pareti che diventano supporto per ogni espositore e creano la gerarchia degli spazi. Le aziende potranno occupare metrature diverse a seconda delle proprie esigenze”. La superficie verticale è un nuovo modo di presentare il prodotto, rappresenta una straordinaria sfida creativa per le aziende. Intorno a queste strutture poi si snoderanno aree di incontro, spazi comuni dedicati alla presentazione dei prodotti, alla storia del design, al cibo, alla presentazione dei lavori delle scuole e degli istituti di design di tutto il mondo. Da evidenziare che tutti i moduli usati per gli allestimenti sono studiati per essere riutilizzati in altri contesti sia fieristici che di altro genere, perché la nuova filosofia impone che niente debba essere sprecato. Sono in via di definizione poi palinsesti culturali e di intrattenimento, in fiera e in Triennale, il luogo in città della manifestazione.

supersalone aree comuni view1

Fiera aperta al pubblico e marketplace online
Per la prima volta il Supersalone sarà aperto al pubblico per tutta la sua durata, invece che solo nel fine settimana, con ingresso a pagamento, il prezzo del biglietto è in via di definizione. E per la prima volta verrà lanciato un portale online, colmando così una mancanza storica del Salone del Mobile. Anche questo sarà innovativo, dedicato alle aziende e ai loro prodotti che vivranno online tutto l’anno, e con una parte editoriale che, nelle intenzioni degli ideatori, sarà un punto di riferimento, tanto quanto è il Salone. E per la prima volta, come recita il comunicato stampa ‘le novità e le creazioni messe a catalogo negli ultimi 18 mesi dalle aziende con i loro prodotti storici, grazie al debutto della piattaforma digitale del Salone del Mobile potranno essere acquistate al termine di una ricca e coinvolgente customer journey (una parte del cui ricavato contribuirà a una causa benefica). Ne sapremo di più a fine giugno quando sarà presentata questa nuova piattaforma. Ora la parola passa alle aziende, che dovranno valutare l'originale opportunità espositiva, unica, generata da una situazione che, come ha detto Feltrin, "è unica e speriamo che rimanga tale". Comunque è Innegabile: il Supersalone, così come è stato presentato, suscita una grande curiosità per il suo grado di innovativa originalità. E viene tanta voglia di visitarlo.

I progettisti
Incaricato del progetto l’architetto Stefano Boeri e un team internazionale di co-progettisti – Andrea Caputo, Maria Cristina Didero, Anniina Koivu, Lukas Wegwerth e Marco Ferrari, ed Elisa Pasqual di Studio Folder – scelti da Boeri in base alle loro capacità e competenze di designer, curatori, progettisti di allestimenti, grafici. La squadra collaborerà con Giorgio Donà, co-founder e direttore di Stefano Boeri Interiors. (l.c.)