Nel quarto trimestre 2021, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE segna un incremento del 49,4% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2020. In valore assoluto l’indice si è attestato a 129,1 (base 100 nel 2015). Si tratta di un valore record che mai era stato registrato nella storia. Il risultato è stato determinato sia dal positivo andamento degli ordinativi raccolti sul mercato estero, sia dagli ottimi riscontri del mercato interno. In particolare, gli ordinativi raccolti all’estero sono cresciuti del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si attesta a 101,5. Sul fronte interno, gli ordini raccolti hanno registrato un incremento del 96,9%, per un valore assoluto dell’indice pari a 243,9. Su base annua, l’indice degli ordini segna un incremento del 70,1%, per un valore assoluto di 130,4. A fronte di una evidente ripresa dell’attività oltreconfine, che si è concretizzata in un aumento degli ordinativi del 43,6%, per un valore assoluto di 112,7, è cresciuta in modo più che esponenziale la raccolta ordini sul mercato interno risultata pari al 166,6% in più rispetto al dato del 2020, per un valore assoluto pari a 182,7. Non è solo il quarto trimestre ad aver segnato una performance eccezionale, lo è l’intero anno e lo sono tutti i quattro trimestri del 2021, messi a confronto con i rispettivi periodi di riferimento.
“Questa inaspettata crescita di ordinativi, tutti concentrati in un lasso di tempo assai ridotto - ha affermato Barbara Colombo, presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE - abbinata alla grande difficoltà di reperimento di materie prime e componenti elettriche e elettroniche, dovuta all’interruzione delle catene di fornitura specialmente legate al Far East, sta però mettendo a dura prova le nostre aziende che sono costrette a posticipare le consegne dei macchinari ordinati dai clienti, in attesa che giungano i materiali”.
“Per questo – ha affermato Colombo – chiediamo alle autorità di governo un intervento immediato per allungare, di sei mesi, i termini di consegna dei macchinari ordinati entro la fine dell’anno 2021, spostando la scadenza dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2022. La modifica non comporterebbe alcun aggravio sulle casse dello Stato, sarebbe invece di grande giovamento per l’intero sistema manifatturiero del paese che, impegnato nel graduale processo di trasformazione digitale, non può certo fermare lo sviluppo in corso, indispensabile per il mantenimento della competitività dell’industria”.