Il Centro di Coordinamento RAEE ha diffuso i dati del 15° Rapporto annuale relativo alla raccolta di apparecchi elettrici ed elettronici del 2022. Il documento, che elabora i risultati conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che operano con i centri di raccolta e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione, restituisce il quadro nazionale della raccolta di RAEE domestici nella loro totalità. Per la prima volta, dopo otto anni di crescita, il 2022 ha registrato una flessione del 6,2% della raccolta rispetto ai volumi del 2021: poco più di 361 mila tonnellate contro oltre 385mila dell’anno precedente. Scende anche la raccolta media pro capite a 6,12 kg per abitante, nel 2021 erano 6,46 chilogrammi, una flessione del 5,3%.
L’effetto della crisi si aggiunge ai soliti problemi
A determinare il risultato negativo, contribuiscono fattori ‘noti’, come la sottrazione alla filiera ufficiale di volumi consistenti che vengono gestiti dai ‘canali paralleli’, o il mancato conferimento di rifiuti elettrici ed elettronici, in particolare di piccole dimensioni, da parte dei cittadini che purtroppo se ne liberano in modo non corretto. A questo si somma l’effetto della crisi di consumi, con una riduzione di vendite di apparecchi elettrodomestici ed elettronici, e la fine dell’effetto bonus Tv, che ha interrotto il forte flusso di apparecchi sostituiti a fronte dell’acquisto di nuovi modelli. Il trend di questa categoria trova riscontro nei recenti dati diffusi da GfK sull’andamento dei consumi 2022, che indicano il settore della consumer electronics in calo a valore del 14,4%.La ridotta raccolta, che si registra in tutte le regioni, eccetto Puglia e Sicilia, non deve far pensare a una diminuita efficienza della filiera dei sistemi collettivi, indica invece la necessità di rafforzare la consapevolezza generale e una migliore conoscenza sui RAEE, promuovendo attività congiunte e complementari, come ha dichiarato Alberto Canni Ferrari, presidente del Centro di Coordinamento: “Sottolineare gli impatti positivi in termini economici, sociali e ambientali legati a una raccolta nell’ambito del circuito certificato dal CdC RAEE, favorire nuove iniziative di micro raccolta, e incrementare i controlli sull’intero territorio nazionale mirati a contrastare fenomeni di gestione illegale sono le direttrici lungo le quali è necessario muoversi”.
I dati principali
In maniera traversale, nel 2022 rispetto al 2021 la raccolta esprime un segno negativo in tutti i raggruppamenti RAEE: il freddo e clima (R1), che rappresenta il 27,0% del totale raccolto, ha registrato il calo minore: lo 0,7% per 98.937 tonnellate di rifiuti; i grandi bianchi (R2), sono il 32,5% e i primi per incidenza sul totale RAEE, perdono il 9,3% con 117.472 tonnellate raccolte; i Tv e apparecchi con schermo (R3) calano del 6,7%, e 71.035 tonnellate; l’elettronica di consumo e i piccoli elettrodomestici (R4) perdono il 7,5%, con 71.494 tonnellate recuperate; il volume delle sorgenti luminose (R5) scende del 9,9%, con 2.444 tonnellate di rifiuti raccolti. Con percentuali diverse il calo della raccolta ha interessato tutto il Paese, ad eccezione di due regioni del Sud. Al Nord i quantitativi complessivi raccolti sono stati l’8,6% in meno rispetto al 2021 per un totale di 183.881 tonnellate, con una media pro capite di 6,72 kg; l’area esprime comunque oltre il 50% della raccolta italiana, il doppio dei volumi delle restanti macro aree. Il Centro Italia perde il 6,3%, con 80.682 tonnellate di raccolta totale e un valore procapite di 6,21kg. Il Sud Italia mostra la flessione più contenuta (-1,1%), con una raccolta pro capite di 5,15 kg, e 96.128 tonnellate di rifiuti; a frenare la contrazione contribuiscono le uniche due performance positive conseguite a livello nazionale, quelle della Sicilia (+4,7%) e della Puglia (+2,7%).