Martedì, 23 Febbraio 2021 09:09

I centri commerciali a disposizione della campagna di vaccinazione

Lettera a Mario Draghi: “Una soluzione attivabile in tempi rapidi e in piena sicurezza”.

Dopo l’insediamento del nuovo governo, il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC) ha inviato una lettera a Mario Draghi, oltre che ai ministri maggiormente coinvolti nella gestione dell’emergenza, per manifestare l’immediata disponibilità del settore a rispondere all’appello lanciato dal premier per contribuire all’incremento degli spazi a disposizione per la campagna vaccinale, che deve essere la priorità.
 
Lo stesso Draghi, infatti, nei giorni scorsi ha sottolineato la necessità di non limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, rendendole possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private. Il CNCC è quindi disponibile ad individuare sin da subito, assieme ai propri soci, gli spazi più idonei delle oltre 1.200 strutture presenti in modo capillare in tutto il paese così da poterli mettere a disposizione delle istituzioni nazionali e locali per lo svolgimento della campagna vaccinale il prima possibile. “Si tratta di una soluzione attivabile in tempi rapidi - si legge in una nota ufficiale -, in piena sicurezza grazie alla gestione unitaria dei centri commerciali, che garantisce spazi di ampie dimensioni, perfettamente organizzati, vigilati, regolarmente sanificati e agevoli da raggiungere (dalla disponibilità di parcheggio alla comodità di raggiungere i centri con mezzi privati evitando in ogni momento possibili assembramenti).
 
Non solo, l’associazione conferma anche la massima disponibilità ad individuare insieme al nuovo governo misure che, anche attraverso protocolli di sicurezza ancora più rigorosi, possano consentire il regolare proseguimento delle attività commerciali, auspicando la riapertura dei centri commerciali, dei parchi commerciali e dei factory outlet 7 giorni su 7. Nella lettera il CNCC tiene infatti a ricordare che, come confermato anche da esperti indipendenti, le misure adottate fino ad ora sono state elementi chiave che hanno consentito di mantenere basso il fattore di rischio associato all’attività delle strutture dopo le riaperture del maggio 2020.

Qualora le misure restrittive non venissero riviste, la richiesta del CNCC per quanto riguarda i ristori insiste sul fatto che siano commisurati alle perdite subite, specie se si considera l’importanza che il fine settimana ha per il settore dei centri commerciali.