Martedì, 20 Dicembre 2022 22:28

Boom di schermi connessi, sono 100 milioni

Presentato il Quinto Rapporto Auditel-Censis intitolato "La transizione digitale degli italiani".

Studio, lavoro, sport, entertainment. E poi relazioni, acquisti, rapporti con le banche e con la pubblica amministrazione: non c'è settore della vita sociale che non sia entrato a pieno titolo nel digitale, trasformando la vita degli italiani. Lo raccontano i numeri: 120 milioni di schermi (sono ben 5 per famiglia!), di cui 48 milioni di smartphone e 43 milioni di televisori; 93 milioni e 200.000 dispositivi connessi ad Internet all'interno delle abitazioni. Ben 16 milioni e 700.000 sono connected TV, vale a dire smart TV o con dispositivi esterni connessi, in crescita del 210,9% rispetto al 2017: in valore assoluto ciò significa oltre 11 milioni di apparecchi televisivi connessi in più nell'ultimo lustro. Ed è proprio il televisore, spesso, la porta di accesso al digitale. 

È quanto certifica il Quinto Rapporto Auditel-Censis, intitolato "La transizione digitale degli italiani". Lo studio si fonda sulla ricerca di base Auditel (7 wave l'anno, 20 mila abitazioni visitate, 41mila interviste face-to-face) e ha tre obiettivi: accertare la reale struttura e fisionomia delle famiglie, fotografare la società italiana in tutte le sue dimensioni (socio-demografiche, psico-grafiche, socioculturali, comportamentali), individuare le potenziali famiglie-campione del Superpanel Auditel, che deve essere (ed è) costantemente rinnovato.

Dal Quinto Rapporto Auditel-Censis emergono, come ha spiegato il Presidente di Auditel, Andrea Imperiali, "la centralità della TV che fa da motore al processo di trasformazione del Paese in chiave digitale; una crescente adesione alla banda larga, che si configura sempre più come bene di prima necessità e non più accessorio, e che sotto la spinta del PNRR avrà uno sviluppo decisivo; un ulteriore aumento delle dotazioni (in particolare degli smartphone e delle smart TV) che innalza il numero degli schermi connessi al picco di circa 100 milioni".

Nel dettaglio, dunque, smart TV, smartphone e PC trainano la spesa, uniche voci di spesa che crescono dal 2008 ad oggi, e che sono cresciute anche durante e dopo la pandemia. Aumentano gli schermi connessi e soprattutto le connected TV. Gli smartphone arrivano intanto a 48 milioni, i tv a 43 milioni. Quasi tutte le famiglie sono digitalizzate: l'87,2% delle famiglie italiane ha in casa almeno un device connesso oltre alla TV, lineare o smart, e quasi 5 milioni di famiglie dispongono di un kit completo che comprende almeno una smart TV, uno smartphone, un computer e un tablet. 

Per compiere l'ultimo salto nella modernità sarà decisivo il PNRR. Ci sono ancora 3 milioni e 500.000 televisori che risalgono a prima del 2011 e, presumibilmente, non sono in alcun modo compatibili con il passaggio al digitale terrestre di seconda generazione. A questi vanno aggiunti oltre 11 milioni di televisori di cui non è possibile ricostruire con esattezza la data dell'acquisto e che potrebbero non essere in grado di supportare la nuova tecnologia. I prossimi cinque anni si annunciano determinanti per recuperare le sacche di esclusione e di marginalità dalla vita digitale. Lo switch-off potrà contribuire, ma la spinta determinante verrà proprio dal PNRR, che ha destinato 6,7 miliardi di euro per connettere tutta l'Italia entro il 2026 con reti ad altissima velocità.