Ridurre, rinviare, rinunciare. In una parola: risparmiare. Si può sintetizzare così lo shopping non alimentare degli italiani, stretti tra inflazione, rincari e consumi obbligati sempre più onerosi. È quanto emerge dall’Osservatorio Non Food 2022 di GS1 Italy che rileva come la ricerca di convenienza sia un tema ormai centrale e trasversale a tutti i comparti non alimentari monitorati.
La ricerca del risparmio inizia dalla raccolta di informazioni: tra il 35 e il 45% degli shopper si informa del prezzo direttamente in negozio davanti allo scaffale e circa il 20% lo fa con quello esposto in vetrina. Allo stesso tempo, una significativa quota di consumatori si informa dei prezzi sui canali #online, con picchi del 45% per giocattoli ed elettronica di consumo. Circa la metà dei consumatori, infatti, cerca su internet i prezzi più bassi e dal 30% al 40%, a seconda dei comparti, viene attratto dalle offerte promozionali.
E proprio le offerte sono un importante driver che porta gli italiani a scegliere di fare acquisti Non Food in ipermercati e supermercati di grandi dimensioni (soprattutto per libri best seller, cartoleria e edutainment), nei negozi specializzati (in particolare per i casalinghi) o nei discount, mentre la ricerca di convenienza è stata un fattore del successo dei 28 factory outlet aperti in Italia (li frequenta quasi 1 italiano su 10), che sono arrivati a contare 3.100 punti vendita (+5,8% rispetto al 2020).
Significativo, infine, il ricorso a detrazioni fiscali e bonus statali, che hanno sostenuto la spesa Non Food, soprattutto in alcuni comparti. È il caso delle vendite in crescita a doppia cifra di grandi #elettrodomestici (+18,8% i bianchi, +35,9% i bruni), supporti musicali (+24,0%), mobili (+17,0%), prodotti di ottica (+16,1%) e libri non scolastici (+10,4%).