Abbiamo visto il nuovo spot di MediaWorld (http://bit.ly/2Wl39f0), e alcuni concetti ci sono frullati nel cervello.
Primo. In un mercato dove la comunicazione tende a essere tutta uguale (prezzo e sottocosto, sottocosto e prezzo), e lo è da anni, le insegne devono (devono, non possono) assumere una loro originalità. E l’originalità parte necessariamente da una identità. Se ce l’hai, potrai essere originale e attirare l’attenzione. Se non ce l’hai, ti omologhi e diventi sostituibile. Mediaworld - che aveva perso la sua identità - lo ha capito ora, e comincia a comunicare se stessa. Puntando tutto sulla fiducia che dovrà far nascere (o ri-nascere) nei consumatori. Troppo tardi? Ancora in tempo utile? Lo vedremo. Intanto lo fa e inizia la sua traversata del deserto. Ciò è positivo per sé e dunque anche potenzialmente per il mercato nel suo complesso.
Secondo concetto. Uno spot non fa primavera. Nel senso che non è sufficiente per invertire la rotta di un transatlantico come quello di MediaWorld. Serve altro. Serve che si continui a comunicare con regolarità costante e in modo attraente la “M” rossa. Quindi servono investimenti. Tanti. In una sola direzione: la “M” rossa, appunto. Perché solo così arrivi e resti nella testa dei consumatori. Lo slogan “Fatto apposta per me” è diretto, essenziale e “ingaggiante” verso i consumatori, come direbbe un uomo di marketing. Se verrà ripetuto all’infinito con un racconto coerente con il suo significato, sarà vincente. Se girato l’angolo, l’azienda si perderà dietro a questa o a quella promozione saranno soldi buttati e altro tempo perso.
Terzo concetto. Di importanza almeno pari a quelli precedenti: la preparazione degli addetti nei negozi. La vera distinzione, e dunque l’identità più genuina, la possono garantire loro nei punti vendita alzando e chiudendo la saracinesca ogni giorno. Se sono motivati e formati in modo coerente con l’obiettivo della campagna, rappresenteranno la chiave di volta per portare MediaWorld a superare il suo deserto. Ma anche qui ci vogliono tempo e soldi, con in più manager credibili agli occhi dei propri dipendenti.
In conclusione, il nuovo spot ci piace perché va a toccare quei temi che nel nostro minuscolo abbiamo sempre cercato di difendere e affermare. Ma siamo solo all’inizio della traversata. (g.g.)