L’uscita dal capitale di Unieuro da parte di Italian Electronics Holding non è un passaggio di scarsa importanza. Tutt’altro. E’ un momento di grande rilevanza sia per l’azienda, perché ciò significa che la vecchia guardia avvia il suo graduale disimpegno, sia potenzialmente per il mercato. La storia dell’insegna, dai tempi di Farinetti a oggi, è una storia di vorticosa crescita di fatturato, e dunque di valore, con l’obiettivo della cessione per realizzare ciò per cui le aziende sono fatte: denaro. Farinetti trovò un investitore che mise sul piatto una ricca contropartita e l’affare si chiuse, mentre Italian Electronics Holding, finora proprietaria di Unieuro, non trovando un investitore soddisfacente decise di tentare la strada della Borsa. Ma la Borsa, come dicevamo, esige che il valore dell’azienda cresca in continuazione se chi ha guidato lo sbarco ha intenzione di uscirne con il proprio, legittimo tornaconto. E visto che il valore è direttamente proporzionale al fatturato, ecco che l’acceleratore della pressione promozionale è stato pigiato senza esitazioni e in modo continuativo.
Farinetti e IEH hanno portato a termine, dal loro punto di vista e con riferimento ad aziende diverse, operazioni impeccabili. Lo stesso giudizio non possiamo darlo se guardiamo quelle operazioni con gli occhi del mercato in generale, perché l’uso smodato della leva promozionale è all’origine di buona parte dei mali del nostro settore. Molto dopo è arrivato Amazon, tanto per parlare in italiano, che non ha fatto altro che aggravare la situazione. E Unieuro non è l'unico colpevole, avendo avuto molti complici.
Fin qui, quanto è avvenuto. Ora cosa può succedere? Non abbiamo la palla di cristallo, però possiamo immaginare (e lo diciamo sottovoce) che l’assillo della crescita del valore a tutti i costi e nel minor tempo possibile possa venire meno, e con esso la necessità di usare la leva promozionale alla stregua di una clava mulinata convulsamente a destra e a manca. Del resto Unieuro non avrà più un padrone, ma tanti piccoli padroncini, vale a dire gli azionisti. Se ciò avverrà (non domani, sia chiaro), l’intero mercato ne beneficerà. Un mercato costituito da chi nel frattempo sarà riuscito a resistere, beninteso.