Unieuro annuncia un nuovo pacchetto di misure per contrastare gli effetti dell’emergenza sanitaria. Alla luce della limitata operatività aziendale e con l'obiettivo di contenere l’impatto economico-finanziario della crisi, la aocietà ha concordato con le organizzazioni sindacali l’applicazione della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga, nei termini indicati dal Decreto “Cura Italia” varato lo scorso 17 marzo. L’accesso agli ammortizzatori sociali riguarderà la quasi totalità dei dipendenti, che ne beneficeranno a turno a partire dal 29 marzo 2020 e per un massimo di nove settimane, anche non consecutive. Unieuro si è peraltro resa disponibile ad anticipare ai dipendenti in CIGD la quattordicesima mensilità di giugno, qualora l’erogazione dei sussidi pubblici dovesse subire ritardi significativi.
L’amministratore delegato Giancarlo Nicosanti Monterastelli ha inoltre reso nota la rinuncia integrale e volontaria alla propria retribuzione per i mesi di aprile e maggio. Analogamente, l’intero management aziendale ha deciso di decurtarsi lo stipendio, del 20% relativamente ai Chief e del 10% per gli altri dirigenti. Infine, Unieuro ha annunciato che a partire da oggi un numero variabile ma significativo di punti vendita diretti riaprirà al pubblico per garantire alla clientela gli acquisti più urgenti o di necessità come previsto dal DPCM dell’11 marzo 2020 e successive modifiche.
"Il test si legge in una nota ufficiale dell'azienda - non interesserà le zone del Paese più colpite dall’emergenza sanitaria e prevede un’operatività limitata ai soli giorni feriali e con orario ridotto. I dipendenti saranno in numero strettamente necessario al funzionamento del singolo negozio. A ciascuno verrà misurata la temperatura all’inizio del turno di lavoro e verranno consegnati i dispositivi di protezione Individuale necessari a svolgere in sicurezza le proprie mansioni, in particolare mascherine, guanti monouso e gel igienizzante". Fin dallo scorso 20 marzo Unieuro ha peraltro sottoscritto una polizza sanitaria che tutela tutti i 5.000 dipendenti in caso di infezione da Coronavirus, indipendentemente dal fatto che siano o meno operativi.
Gli ingressi nei punti vendita saranno contingentati con rigore e il numero di clienti in negozio non potrà superare il numero di addetti. Verranno inoltre adottate misure sanitarie ferree, tra cui la pulizia approfondita e quotidiana degli ambienti e il rispetto delle distanze di sicurezza tra le persone.
“La situazione che si è creata con l’emergenza sanitaria - dichiara Nicosanti - ci impone oggi di gestire e bilanciare esigenze diverse: la necessità di assicurare il benessere, sia fisico sia economico, dei nostri collaboratori e delle loro famiglie; i bisogni urgenti e talvolta indifferibili della clientela; la tutela della solidità aziendale”.