Sabato, 30 Maggio 2020 09:34

Come vendere un PC quando sei alle prime armi (parte seconda)

Fisso o portatile? La gestione della batteria, la scelta delle periferiche e quella relativa al software. Sono tanti gli aspetti da affrontare con un potenziale acquirente. I nostri suggerimenti a chi si trovi a gestire la vendita di un prodotto che conosce ancora poco. 

Dopo aver fatto una rapida carrellata sulle componenti principali di un PC (https://bit.ly/2M8Oot8), nel momento in cui ti sei trovato dalla sera alla mattina a vendere un prodotto che conosci poco, oggi ti aiuterò ad orientarti nel fitto bosco delle proposte commerciali e ti indicherò quali programmi sono ormai indispensabili.

Prima, però, lasciami togliere questo sassolino dalla scarpa: non c’è nulla di più sbagliato di un consumatore che entrando in negozio chieda: “Cosa avete in offerta?”. E’ una domanda che non ha una risposta semplice: il PC dei suoii sogni potrebbe essere in “offerta” a 1000 euro, mentre per altri l’offerta è rappresentata dal PC al di sotto dei 300 euro. Secondo la mia esperienza, la fascia prezzo dei 500 euro fa da spartiacque tra i computer di bassa potenza - che tra un paio d’anni saranno troppo lenti per farci QUALUNQUE cosa - e quelli di media potenza, che potrebbero avere prestazioni decenti anche tra cinque anni.

Detto ciò, fisso o portatile? Troviamo vantaggi e svantaggi. Se si ha una scrivania spaziosa e non si intende muovere la postazione di lavoro, il PC fisso garantisce una buona capacità di espansione. Vuol dire che ci si potrà concedere, oggi, di concentrare buona parte del budget nell’acquisto della macchina, quindi CPU, scheda video, memoria RAM e hard disk, e investire il minimo indispensabile nelle periferiche.

Queste ultime (il monitor, le casse audio, la tastiera, il mouse e l’ormai indispensabile webcam) potranno essere economiche, al primo acquisto, per poi sostituirle in futuro con elementi migliori. In un PC fisso ci si potrà anche permettere di migliorare qualche componente interna in futuro: aggiungere RAM o cambiare la scheda video. Il risultato finale sarà un computer sempre al passo coi tempi, penalizzato però dal fatto che difficilmente lo si potrà portarte in vacanza, o lavorarci dal divano.

hugo-gf-YZ8tT2Nn4is-unsplash.jpg

Se si avvertono queste esigenze, allora, è senz’altro meglio un portatile, detto anche notebook o laptop. In questo caso, all’interno del prezzo sarà tutto compreso: monitor, tastiera, mouse, audio e webcam. Ultimamente è la soluzione più richiesta: si risparmia spazio e non si hanno fastidiosi fili dietro la scrivania. Considera, però, che la batteria del computer portatile andrebbe tenuta in “esercizio”, lasciandola scaricare ogni tanto (ma mai sotto il 15%) per poi ricaricarla. Sbagliatissimo, quindi, lasciarla sempre sotto carica: si rischia che perda le sue proprietà, e nel momento in cui si avrà esigenza di usare il notebook senza alimentazione il rischio di brutte sorprese è alto.

Parliamo ora di software. Un nuovo computer avrà sicuramente come sistema operativo Windows 10 pre-installato (affronteremo i Mac - i PC prodotti da Apple - nel prossimo capitolo). Windows 10 ha già una buona dotazione di programmi che ci consentiranno di navigare su internet, ascoltare musica, scrivere una lettera. La maggior parte del software aggiuntivo che ci servirà è scaricabile gratuitamente dalla rete, ma nel caso del pacchetto Office (Word, Excel, Powerpoint, etc) e dell’Antivirus ci sono due o tre cose da conoscere.


Chi utilizza la propria postazione per il telelavoro, o per lo studio, e vuole essere il più produttivo possibile, avrà certamente bisogno di programmi all’altezza. Microsoft Office è sicuramente il pacchetto da preferire, ora è disponibile sotto forma di abbonamento annuale (Office 365) al costo di 69 euro. Sarà sempre aggiornato all’ultima versione, ma andrà rinnovato ogni 365 giorni. Se si preferisce togliere il pensiero in un’unica soluzione, si può acquistare l’edizione 2019 Home & Student: al costo di 149 euro sarà del tuo potenziale acquirente per sempre, a patto che non venga utilizzata per aziende. Esistono anche due “suites” (software per la produttività) gratuite molto utilizzate anche in ambito lavorativo, se non si vuole acquistare l’originale di Microsoft: LibreOffice e OpenOffice. Sono molto valide e potrebbero rappresentare un’ottima scelta se non si utilizza Office per lavoro.

Discorso diverso va fatto per l’antivirus: nonostante esistano svariate opzioni gratuite (o molto economiche) disponibili sul web, il mio consiglio è sempre quello di rivolgersi ai big del settore: Norton, McAfee, Kaspersky. Si può considerare la spesa per l’antivirus come un premio assicurativo da pagare annualmente per la sicurezza: con la crescita del numero dei PC costantemente in rete dal mattino alla sera, sono aumentati enormemente anche gli attacchi informatici, e il “virus” ormai è l’ultimo dei problemi. Parliamo soprattutto di furto di identità, di violazione degli accessi alle banche online, sottrazione di dati con richiesta di riscatto. Il web è il selvaggio West, non si può affrontarlo senza una protezione adeguata. (g.m.)