Sabato, 02 Novembre 2019 09:08

RECENSIONE - OnePlus 7T

A noi complessivamente non è dispiaciuto, ma non ne avvertivamo l’esigenza.

Abbiamo provato OnePlus 7T, nella sua variante Frosted Silver. Questo smartphone, disponibile a 599 euro di listino, è arrivato per tenere compagnia sugli scaffali a OnePlus 7, al 7 Pro e in alcuni casi anche al OnePlus 6T dell’anno scorso.

Partiamo dal packaging che è identico a quello del 7 Pro: un parallelepipedo allungato di un rosso abbagliante sopra il quale campeggia una frase che riassume tutti gli sforzi fatti da OnePlus per ottenere il meglio. All’interno della confezione troviamo il caricabatteria “Warp” da 6A e il cavo USB Type-C di colore rosso come da tradizione. È presente anche una custodia in silicone trasparente, assenti - come sempre - gli auricolari.

Durante la configurazione notiamo che sono state aggiunte due nuove impostazioni: la prima riguarda la calibrazione dello schermo e la seconda il tipo di caratteri da utilizzare. Il display è di tipo Amoled ed è chiamato “Fluid” perché ha un refresh di 90Hz che consentirà immagini fluide anche durante scene molto movimentate. Interessante la possibilità di poterlo personalizzare con i colori brillanti tipici dell’Amoled, lo standard RGB o il P3, che consente la riproduzione di tutti i colori del mondo reale.

OnePlus Switch, il software di migrazione che permette di trasferire i dati dal proprio vecchio smartphone, è intuitivo ed efficiente. In breve ci troviamo ad utilizzare il 7T con gli stessi contenuti del nostro telefonino precedente.

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L’esperienza al tocco è buona, anche se il suo peso (190 grammi) unito a dimensioni che non stanno facilmente nel palmo di una mano non garantisce il massimo dell’ergonomia. Nessuna fotocamera a scomparsa a rendere più fragile la scocca, anche se ad indebolirla ci pensa il cerchio nero sporgente che racchiude la tripla lente posteriore. A noi non è piaciuta questa soluzione stilistica, che tanto ricorda il Motorola G5. Ci saremmo aspettati un design più innovativo.

Il comparto fotografico, tuttavia, è di buona qualità. Composto da tre sensori (48MP+12MP+16MP) che lo rendono decisamente superiore al OnePlus 7 (48MP+5MP), rende ottimamente anche in condizioni di luce scarsa. Anche la fruizione dei contenuti multimediali è migliorata notevolmente. Il display è un piacere per gli occhi e l’audio DolbyAtmos rende ottimamente i bassi e gli effetti “cinema”. Chi possiede un TV che non sia di ultima generazione apprezzerà di più la visione di film in streaming su questo dispositivo piuttosto che sul piccolo schermo.

Abbiamo messo OnePlus 7T sul banco di prova AnTuTu, con i suoi 128GB di storage, 8GB di RAM e processore Qualcomm Snapdragon 855 Plus. I risultati sono riportati nella infografica al fondo di questo articolo, ma vi anticipiamo che sono migliorati anche rispetto alla versione 7 Pro. In particolare, la memoria (UFS 3.0) ha permesso di portare le prestazioni di questo device nel gotha dei più potenti.

Cosa ci piace:
Un top di gamma ad un buon prezzo, forse dovuto al fatto che non presenta novità di rilievo.
Valori SAR piuttosto contenuti: 1,04 W/kg per la testa e 1,4 W/kg per il corpo. Ricordiamo che il limite imposto dalla normativa UE è di 2 W/kg.

Cosa non ci piace:
La batteria da 3800mAh può non essere sufficiente per completare una giornata di lavoro e svago. Vero è che si potrà caricare in meno di un’ora, ma solo a costo di portarsi sempre dietro il caricabatteria originale (non proprio compatto).
La memoria non è espandibile e 128GB, registrando video in 4K, potrebbero esaurirsi velocemente.

Il bello di OnePlus, il cui motto è “Mai accontentarsi”, era proprio quello di realizzare un paio di dispositivi all’anno con le migliori componenti e innovazioni. Ma mentre recensiamo il 7T, a Londra stanno già presentando il 7T Pro. Il rischio è quello di ridurre al minimo le novità tecnologiche tra una versione e la successiva, creando confusione tra i clienti che si trovano a scegliere tra dispositivi molto simili. E imitando in questo senso gli altri brand. Oltretutto, da almeno un paio di anni, la casa fondata dal vicepresidente di Oppo non riesce più a fare il tutto esaurito, con la conseguenza che i suoi prodotti potrebbero perdere valore più velocemente. 

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