Giovedì, 04 Aprile 2024 19:46

Garanzia legale, un tavolo tecnico tra operatori e consumatori per migliorare la normativa?

È la proposta nata dalla tavola rotonda organizzata da Garanteasy e Konsumer Italia, con la collaborazione di Esprinet, per mettere in luce criticità e aree grigie di un impianto giuridico sempre più importante nel rapporto con l'utente finale. 

Come superare il limbo normativo in tema di garanzia legale e offrire risposte certe al consumatore finale nell’ottica di una effettiva tutela? Come affrontare ad esempio le incertezze del “tempo congruo di riparazione dei prodotti” stimato in 60 giorni ma non ben definito dal Codice del Consumo? E ancora, come definire esattamente il difetto di un prodotto? Se ne è discusso durante la tavola rotonda “Criticità della nuova Garanzia Legale e possibili soluzioni” organizzata da Garanteasy - la piattaforma che offre un servizio di archiviazione incloud di scontrini, schede tecniche, manuali, garanzie legale e garanzie convenzionali - assieme ad Esprinet, distributore all'ingrosso di prodotti tecnologici, e all’associazione consumerista Konsumer. L’evento, cui hanno aderito oltre 200 partecipanti e circa 120 aziende dell’industria e della distribuzione, e che è stato moderato dal nostro editore Graziano Girotti, fa seguito a una ricerca condotta da Garanteasy e Konsumer Italia sulla comunicazione della garanzia legale da parte di circa 500 merchant italiani.

A colpire noi di Bianco & Bruno è stata proprio la riflessione dell’avvocato Raffaella Grisafi, Vice Presidente dell’associazione di consumatori Konsumer Italia: “II tema della garanzia è ampio e implica una corretta allocazione delle responsabilità. Il rapido ritmo degli aggiornamenti di legge impedisce talvolta agli operatori di adeguare le proprie procedure, mentre l’incertezza normativa e interpretativa pregiudica a tutta la filiera la possibilità di avvalersi della chiarezza dei diritti”. La chiave è dunque quella dell’informazione al consumatore, affinché sia consapevole dei propri diritti e limiti. “Il consumatore non ha sempre ragione – aggiunge Grisafi – e per poter colmare le lacune normative esistenti occorre un intervento congiunto di tutti gli attori della filiera e un confronto tra mercato e mondo del consumo, che dovremo smettere di considerare su due rive diverse del fiume”.

Quanto più si riuscirà a dare risposta certe a questioni di scontro tra produttori e consumatori, tanto meno nasceranno contenziosi, dannosi per chiunque. “Ci possono essere condizioni di dialogo tra chi produce e chi consuma, anche se gli interessi sono contrapposti – interviene l’avvocato Denis Cipressa, precedentemente Head of Legal Whirlpool EMEA e oggi Responsabile Legal Beko Italia e Iberia, oltre che associato all'AIGI, l'Associazione Italiana dei Giuristi d'Impresa. – Ma il ruolo di partenza per dirimere il ‘grigio normativo’ deve comunque restare l’autorità AGCM (Autorità garante della concorrenza e del mercato, ndr), che ha il compito di fare chiarezza sulle norme emanate”.

La tutela del consumatore, pertanto, non solo come tema di enorme importanza per evitare sanzioni dell’autorità AGCM, ma anche come modo per dare valore aggiunto a chi acquista. “Ecco perché – sostiene l’avvocato Luca Rossi, agli Affari legali di OPPO Italia e associato AIGI, l’autorità stessa deve essere un attore con cui confrontarsi per avere linee guida più ampie ed estese rispetto a quelle esistenti”. Un tema delicato che riguarda tra l’altro molte prassi diffuse ma non stabilite dal testo normativo, a cui c’è il rischio di dare interpretazioni scorrette. Per questo sarebbe necessario un lavoro di filiera sui temi che toccano direttamente il consumatore. Ad esempio, come sostiene l’avvocato Davide Rossi, direttore commerciale di AIRES Confcommercio e Presidente di Optime (Osservatorio Permanente per la Tutela in Italia del Mercato dell'Elettronica, ndr), “serve sensibilizzare sul diritto alla riparazione e della nuova vita dei prodotti, una grande opportunità anche per ridurre il carico di RAEE. Sta a noi giuristi – aggiunge – interpretare il dettato normativo di fronte alla immensa innovazione tecnologica a cui siamo di fronte”.

Difficile ottenere un intervento AGCM su questi temi? Di certo un’attività di sintesi e di confronto tra gli stakeholders sulle prassi che il mercato crea (e che può anche modificare) sarebbe utile per dare al mercato nuovi strumenti e soluzioni ai temi non ancora trasparenti della normativa. Come propone Raffaella Grisalfi di Konsumer Italia, siamo ottimisti sulla possibilità di trovare sinergie e momenti di sintesi nel mercato “attraverso tavoli tecnici e codici di autoregolamentazione sulle prassi da adottare”, per usare le parole di Grisalfi. Un ottimismo che nasce dalla consapevolezza di avere risorse e conoscenze necessarie a percorrere una strada comune, che potrebbe infine condurci ad un confronto con un’autorità più interlocutoria. Percorso, questo, che deve però partire da un obiettivo condiviso: quello della tutela completa del consumatore, da concepire come requisito organizzativo ed elemento di efficienza di ogni azienda.